La connettività satellitare diretta ai dispositivi, un tempo considerata fantascienza, sta rapidamente diventando una realtà attesa. Operatori come T-Mobile, Verizon e AT&T stanno già testando e lanciando servizi supportati da satellite. In questo contesto, la GSMA, l’associazione di categoria che rappresenta quasi tutti i principali operatori a livello mondiale, ha pubblicato un nuovo documento politico per invitare i regolatori a mantenere il passo con le innovazioni emergenti.
3GPP, D2D, IMT e altri termini tecnici
Cambiamenti e frequenze stabili
Il messaggio della GSMA è chiaro: se i satelliti devono fornire servizi ai telefoni, è necessario farlo senza compromettere le reti mobili su cui si affidano quotidianamente 5.8 miliardi di persone. L’associazione ha delineato una roadmap spettrale progettata per bilanciare l’innovazione con la necessità pratica di mantenere bassa l’interferenza e garantire un servizio affidabile.
Due percorsi spettrali sono attualmente in discussione. Il primo, lo spettro IMT (International Mobile Telecommunications), è già utilizzato dagli operatori ed ha il vantaggio di funzionare con telefoni standard senza necessità di hardware speciale. Questo modello è quello che T-Mobile e Starlink stanno attualmente testando. Il secondo percorso utilizza lo spettro MSS (Mobile Satellite Service), armonizzato a livello globale ma che richiede hardware speciale limitato a pochi telefoni di alta gamma.
La GSMA sostiene che consentire agli operatori di rete mobile (MNO) di gestire le partnership satellitari sia il modo migliore per garantire un’integrazione fluida. Propone che i regolatori autorizzino i servizi D2D sotto le licenze esistenti degli MNO anziché creare nuove licenze concorrenti per gli operatori satellitari. In questo modo, gli operatori possono decidere quando e come utilizzare il servizio satellitare per colmare eventuali lacune nella copertura.
Sfide nella condivisione dello spettro
La condivisione dello spettro presenta delle complicazioni. La GSMA richiede protezioni rigorose contro interferenze dannose, allocazioni secondarie per i satelliti dove necessario e un focus sulla coesistenza con le reti esistenti. Con la Conferenza Mondiale sulle Radiocomunicazioni dell’ITU prevista nel 2027 per definire regole globali, la GSMA esorta i governi ad adottare ora regolamenti nazionali temporanei per evitare disordini futuri.
Per gli utenti Android, questa spinta potrebbe significare che tra qualche anno la connettività satellitare non sarà solo una funzionalità di punta ma diventerà una aspettativa standard, simile al VoLTE o alle chiamate Wi-Fi. L’obiettivo principale è garantire che funzioni ovunque ci si trovi senza compromettere le reti su cui già ci si affida.
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