Il CHIPS Act del governo statunitense è stato concepito come un’iniziativa per sostenere l’industria dei semiconduttori nel paese. Considerando che la principale azienda di semiconduttori a livello globale, TSMC, ha sede a Taiwan, l’importanza di tale legge appare evidente. L’amministrazione Trump ha spinto questa iniziativa oltre, utilizzandola per ottenere una partecipazione in aziende come Intel. Recentemente, si è appreso che l’amministrazione desidera ulteriori accordi simili.
Trump vuole più accordi simili a Intel
In virtù dell’accoglimento da parte di Intel del finanziamento previsto dal CHIPS Act, il governo degli Stati Uniti ha acquisito una partecipazione del 10% nella società. Con il suo approccio imprenditoriale, Trump ha pubblicamente sostenuto questo modello e ha espresso il desiderio di replicarlo in futuro. Ha anche dichiarato che intende realizzare tali accordi “tutto il giorno”.
Questa strategia si inserisce all’interno di un piano economico più ampio che potrebbe portare alla creazione di un fondo sovrano statunitense. Attualmente esistono diversi stati con propri fondi sovrani, ma Trump ha proposto la creazione di uno nazionale. In precedenza, aveva accennato all’idea di utilizzare tali fondi per acquisire TikTok (un’operazione ancora non avvenuta).
Un report precedente suggeriva inoltre che questa manovra potesse comportare l’acquisizione da parte del governo statunitense non solo della quota in Intel, ma anche in aziende come TSMC, Samsung e Micron. Da un punto di vista d’investimento, tale approccio appare logico; Ci sono critiche al riguardo.
Interferenza governativa
I critici sostengono che utilizzare il CHIPS Act per ottenere partecipazioni in aziende private possa portare a una maggiore interferenza governativa nel settore privato. Inoltre, vi è preoccupazione riguardo a possibili eccessi normativi e alla politicizzazione delle decisioni aziendali.
Alcuni segnali indicano già questa tendenza: alcune aziende estere, come Samsung, stanno effettuando ingenti investimenti negli Stati Uniti per eludere le tariffe proposte da Trump. Nonostante ciò, non tutti condividono questo punto di vista; anzi, i mercati hanno reagito positivamente all’annuncio del governo con un incremento superiore al 5% delle azioni di Intel.
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