Il governo degli Stati Uniti sta valutando l’idea di acquisire partecipazioni azionarie in importanti aziende del settore dei semiconduttori, come Samsung, TSMC e Micron, utilizzando i fondi previsti dal CHIPS Act. Questa iniziativa, sostenuta durante l’amministrazione Trump, mira a rafforzare la produzione nazionale di semiconduttori in un contesto di crescente pressione sulle catene di approvvigionamento globali a causa di tariffe e restrizioni commerciali.
Partecipazione del governo USA in Samsung e TSMC
Oltre all’interesse per Intel, il governo statunitense ha intenzione di acquisire una quota anche in altre aziende chiave del settore. Secondo quanto riportato da Reuters, le aziende coinvolte sono state beneficiarie del CHIPS Act, che prevede finanziamenti per incentivare l’industria dei semiconduttori negli Stati Uniti. In particolare:
- Intel: possibili piani per convertire 7,9 miliardi di dollari in sovvenzioni in una partecipazione del 10%.
- TSMC: riceverà 6,6 miliardi di dollari.
- Micron: beneficerà di 6,2 miliardi di dollari.
- Samsung: otterrà 4,75 miliardi di dollari.
Resta da vedere come queste aziende reagiranno a un’eventuale partecipazione governativa. Sebbene i finanziamenti siano ben accolti, non è chiaro se ciò comporterà una maggiore sottomissione alle richieste governative.
Spinta per una maggiore produzione negli Stati Uniti
L’intento dietro questa strategia è evidente: aumentare la produzione locale nel settore tecnologico. Attualmente molte imprese dipendono dalla produzione estera proveniente da paesi come Cina, India e Vietnam. L’amministrazione Trump ha imposto tariffe su diverse nazioni, aumentando i costi per le aziende americane che si affidano eccessivamente all’estero.
Le aziende statunitensi dovranno quindi cercare partner locali per evitare rincari significativi. Alcuni colossi come Samsung e TSMC hanno già annunciato investimenti in nuove strutture produttive negli USA per sfuggire alle recenti tariffe sui semiconduttori.
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