Negli ultimi tempi, un numero crescente di utenti sta optando per l’intelligenza artificiale (AI) come strumento principale per le proprie ricerche, piuttosto che ricorrere a Google. Questo cambiamento è comprensibile, poiché l’AI consente di formulare domande in modo più naturale, risultando così più accessibile anche per chi non ha familiarità con le tecnologie digitali. Recentemente, alcune aziende del settore sembrano avere ambizioni ancora più elevate. Secondo quanto riportato da BleepingComputer, OpenAI potrebbe essere al lavoro su un proprio browser basato su Chromium.
openai: sviluppo di un browser chromium
Questa non è la prima volta che emergono notizie sui progetti di OpenAI. Già nel mese di luglio era circolata una voce riguardante lo sviluppo di un browser Chromium destinato a competere con Google Chrome.
Il report suggerisce che il nuovo browser potrebbe includere funzionalità innovative come la selezione delle schede potenziata dall’AI e una modalità di navigazione automatizzata. Questa ultima opzione potrebbe funzionare in modo simile alla modalità Copilot presente in Microsoft Edge. Inoltre, OpenAI dispone di una modalità Agente all’interno di ChatGPT, progettata per gestire compiti complessi in modo completo.
In questo scenario, gli utenti potrebbero delegare interamente all’AI attività come la creazione di presentazioni PowerPoint complete dei documenti e delle fonti necessarie. Un approccio che si adatterebbe perfettamente a un browser potenziato dall’intelligenza artificiale.
Se queste informazioni si rivelassero veritiere, OpenAI si affiancherebbe ad altre realtà come Perplexity nella creazione di un browser concorrente a Chrome. Resta da vedere se tali caratteristiche saranno sufficienti per convincere gli utenti a cambiare.
potenziali svantaggi
Dall’angolo della user experience, l’idea appare promettente ed efficiente: immaginare un browser capace di gestire autonomamente tutte le ricerche senza la necessità di esplorare siti web uno dopo l’altro sarebbe un notevole vantaggio.
Ci sono diversi aspetti negativi da considerare. In primo luogo, vi è il rischio legato all’impatto sul traffico web; molte piattaforme stanno già registrando cali significativi nelle visite man mano che gli utenti si rivolgono sempre più all’AI per le loro interrogazioni. Anche le panoramiche AI fornite da Google nei risultati delle ricerche hanno influenzato notevolmente i siti web esistenti.
In secondo luogo, l’intelligenza artificiale può generare contenuti errati o fuorvianti – fenomeno noto come “hallucination”. Affidarsi eccessivamente alle risposte dell’AI potrebbe portare gli utenti ad accettarle come verità assolute. La problematica delle notizie false è già presente e questa tendenza potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.
- OpenAI
- BleepingComputer
- Google Chrome
- Microsoft Edge
- Perplexity
- ChatGPT
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