Verizon vince la battaglia pubblicitaria: t-mobile sotto accusa per gli annunci ingannevoli ‘switch and save’

Recentemente, T-Mobile è stata coinvolta in una controversia riguardante la veridicità delle sue campagne pubblicitarie. Le autorità di regolamentazione hanno richiesto la rimozione di annunci che potrebbero indurre i consumatori a credere che le offerte dell’operatore siano significativamente più vantaggiose rispetto a quelle dei concorrenti.

decisione del National Advertising Review Board

Il National Advertising Review Board (NARB), organismo di revisione nell’ambito della pubblicità, ha confermato una decisione precedente del National Advertising Division (NAD) a seguito di un reclamo presentato da Verizon. Questa decisione si concentra sugli annunci “Switch and Save” di T-Mobile, i quali affermano che “le famiglie possono passare e risparmiare il 20% rispetto ai piani degli altri grandi operatori”.

contenuti ingannevoli negli annunci

I messaggi pubblicitari contestati includevano affermazioni come “Passa e risparmia rispetto ai piani comparabili di AT&T e Verizon, oltre ai servizi streaming”. Il NARB ha rilevato che l’espressione “oltre ai servizi streaming” era troppo generica e che le comparazioni dei prezzi effettuate da T-Mobile includevano costi aggiuntivi per i servizi streaming opzionali dei suoi concorrenti.

impatto sulle percezioni dei consumatori

Questa formulazione potrebbe portare molti consumatori a ritenere erroneamente che scegliere i piani di T-Mobile comporterebbe reali risparmi sui costi senza considerare eventuali extra. Il comitato ha anche suggerito a T-Mobile di evitare affermazioni implicite secondo cui tutti i suoi piani sarebbero più economici rispetto a quelli della concorrenza o che tutti gli utenti avrebbero diritto al 20% di risparmio.

risposta di T-Mobile alla decisione

Sebbene T-Mobile non concordi con la sentenza, l’azienda ha dichiarato l’intenzione di rispettare le raccomandazioni del NARB e procedere con la rimozione degli annunci contestati. Questo episodio segue precedenti controversie tra Verizon e T-Mobile riguardo alle affermazioni sulla grandezza delle reti.

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