OpenAI ha recentemente confermato il rinvio del lancio del nuovo modello GPT-5, previsto per quest’estate. Sebbene la data esatta di rilascio non sia ancora stata comunicata, si stima che ci si trovi a pochi giorni o settimane dalla disponibilità ufficiale. Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha espresso preoccupazioni riguardo a questo nuovo modello.
OpenAI CEO preoccupato per GPT-5
In un episodio recente del podcast “This Past Weekend” condotto da Theo Von, Altman ha discusso il processo di sviluppo di GPT-5. Durante i test, il CEO ha dichiarato di essersi sentito “spaventato” in alcune occasioni. Ha descritto GPT-5 come “molto veloce” e ha paragonato l’esperienza al Progetto Manhattan.
Sebbene non abbia fornito dettagli specifici sulle ragioni della sua apprensione nei confronti del nuovo modello di intelligenza artificiale, è emerso che Altman teme le implicazioni dell’innovazione tecnologica che stanno sviluppando. Inoltre, ha sollevato interrogativi sulla governance attuale dell’IA, affermando che sembra mancare una guida adeguata nel settore.
- Sam Altman (CEO di OpenAI)
- Theo Von (conduttore del podcast)
Corsa alle armi nell’IA e necessità di regolamentazione
L’intelligenza artificiale appare quasi magica; è in grado di svolgere compiti in un istante che richiederebbero ore o addirittura settimane agli esseri umani. Questa rapidità sta sfidando la supremazia di Google nella ricerca su Internet e ha automatizzato numerosi processi.
Nonostante l’entusiasmo per la crescita dell’IA, sono emerse richieste urgenti per una regolamentazione più rigorosa. Sotto l’amministrazione Trump è stato introdotto un moratorio sulla regolamentazione dell’IA attraverso il “Big, Beautiful Bill”, che impedisce ai singoli stati e ai governi locali di emanare o applicare normative in materia. La legge invita invece le autorità locali a deferire al governo federale per le regole riguardanti la governance dell’IA.
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