La questione delle tariffe, in continua evoluzione, sta generando incertezza nel settore tecnologico e nei mercati. I dati inizialmente annunciati riguardo alle tariffe possono subire modifiche, con riduzioni o aumenti a seconda delle negoziazioni tra l’amministrazione di Washington e gli altri governi. In questo contesto complesso, Samsung sta cercando di anticipare gli sviluppi: il CEO Jay Y. Lee si è recato negli Stati Uniti per sostenere i colloqui commerciali.
Samsung partecipa ai colloqui commerciali negli Stati Uniti
Samsung, come molte altre grandi aziende tecnologiche operanti negli Stati Uniti, ha un notevole interesse in gioco. L’azienda dipende fortemente dalla produzione esterna proveniente da paesi come Vietnam, India e Cina. Le nuove tariffe potrebbero comportare un aumento dei prezzi dei prodotti Samsung. Per questo motivo, la Corea del Sud è attivamente impegnata in trattative commerciali con gli Stati Uniti per trovare un accordo vantaggioso.
La compagnia ha già investito ingenti somme nella creazione di nuovi impianti produttivi di chip negli USA. Infatti, Donald Trump aveva accennato ai piani di Samsung per costruire “strutture massicce” nel paese. I chip rappresentano solo una parte del puzzle; gli smartphone sono composti da decine di componenti fabbricati in tutto il mondo.
Se Samsung desidera realmente minimizzare l’impatto delle tariffe, dovrà trovare un modo per reperire tutte le materie prime negli Stati Uniti, ma questa potrebbe rivelarsi una sfida quasi impossibile.
Apple affronta una situazione simile
Anche Apple non è immune dalle conseguenze delle elevate tariffe sui prezzi dei suoi prodotti. L’azienda americana si trova ad affrontare pressioni dall’amministrazione Trump e dipende fortemente dalla Cina per i suoi componenti. Attualmente sta cercando di diversificare la propria catena di approvvigionamento spostando parte della produzione in India.
Sebbene produrre interamente negli Stati Uniti sarebbe più semplice, ciò potrebbe rivelarsi complicato. Apple ha dichiarato più volte che realizzare i propri iPhone negli USA sarebbe impossibile, almeno nel breve termine, poiché paesi come la Cina dispongono già delle strutture e dell’attrezzatura necessarie.
Costruire impianti produttivi negli USA potrebbe diventare fattibile nel tempo; I costi associati potrebbero facilmente superare quelli delle tariffe stesse. Di conseguenza, potrebbe risultare più vantaggioso per Apple continuare a pagare le tariffe piuttosto che stabilirsi nuovamente nel proprio paese d’origine.
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