Samsung ha dedicato gli ultimi 18 mesi a promuovere i propri dispositivi come smartphone intelligenti. Non semplici telefoni con funzioni aggiuntive, ma una generazione di dispositivi significativamente più proattivi e avanzati. Il lancio del Galaxy AI lo scorso anno ha rappresentato una vera e propria ristrutturazione dell’immagine, segnalando che il S24, e ora il S25, non sono solo modelli nuovi, ma differenti. Gli strumenti offerti sono notevoli: traduzione in tempo reale, assistenza alla scrittura, riassunti di trascrizioni, rimozione di oggetti indesiderati, assistenti per la navigazione e wallpaper generativi. Un dato sorprendente emerge: un terzo degli utenti del Galaxy S25 non utilizza alcuna delle funzionalità AI.
Analisi della situazione attuale
Sebbene le caratteristiche siano valide e spesso utili, si pone la questione se gli utenti ne siano consapevoli o se le dimentichino. Alcuni potrebbero averle provate una volta e aver trovato l’interfaccia poco intuitiva. Samsung non ha fornito spiegazioni dettagliate riguardo al 30% di utenti inattivi; mancano analisi demografiche specifiche.
Un percorso ambizioso verso l’innovazione
Il comunicato stampa ha anche tracciato il cammino dell’intelligenza artificiale in casa Samsung:
- Galaxy S24: primo smartphone identificato come “AI Phone”.
- Z6 e Z7: integrazione della Galaxy AI nei modelli pieghevoli.
- Aggiunta di 20 nuove lingue.
- Cerca con cerchio: divenuto un elemento distintivo.
- Aumento dell’engagement per Brief e Photo Assist.
- I tool Galaxy AI raggiungono oltre 200 milioni di dispositivi, con l’obiettivo di arrivare a 400 milioni.
L’importanza degli strumenti familiari
Nell’ambito delle innovazioni proposte, la funzione più utilizzata rimane senza dubbio il Cerchio da cercare, utilizzata da oltre metà degli utenti. La sua semplicità lo rende accessibile. Anche l’utilizzo del Photo Assist è raddoppiato rispetto al S24. La sfida principale risiede nella difficoltà di cambiare abitudini consolidate; gli utenti sono già abituati a utilizzare metodi tradizionali per ottenere risultati simili.
I problemi legati alla fiducia nell’AI
Sorge inoltre una problematica legata alla fiducia negli strumenti basati su intelligenza artificiale. L’incertezza riguardo ai dati inviati al cloud o archiviati localmente genera preoccupazioni tra gli utenti. Sebbene Samsung affermi che i dati vengano gestiti “sull’apparecchio quando possibile”, i dettagli variano a seconda della funzione specifica.
Piani futuri per Samsung AI
L’obiettivo di raggiungere 400 milioni di dispositivi è ambizioso e richiederà una diffusione capillare dei servizi Galaxy AI su vari tipi di dispositivi: smartphone mediocri, tablet e wearable. Tuttavia, è fondamentale che gli utenti interagiscano attivamente con queste tecnologie per considerarle un successo reale.
A tal fine, ci si può aspettare un incremento nella promozione delle funzionalità AI attraverso aggiornamenti futuri: notifiche pop-up o tour guidati potrebbero diventare comuni nel tentativo di incentivare l’uso quotidiano delle stesse.
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