Un uomo statunitense ha intrapreso un percorso di ricerca unico nel suo genere, dedicando quasi vent’anni della sua vita a esperimenti con serpenti velenosi. Questo impegno ha portato alla possibilità di sviluppare un siero antivenom universale, capace di contrastare diversi tipi di veleni mortali. Attraverso l’esposizione ripetuta al veleno e alle punture di serpente, è riuscito a generare anticorpi nel proprio organismo, permettendo agli scienziati di estrarre una combinazione efficace per affrontare almeno 19 varietà letali di tossine.
il percorso sperimentale di tim friede
Tim Friede, 57 anni e originario del Wisconsin, ha avviato la sua auto-sperimentazione nel 2000. Nel corso dei suoi esperimenti, ha ricevuto oltre 650 iniezioni di veleno e subito più di 202 morsi da serpenti. La motivazione principale non era la notorietà, ma il desiderio di contribuire alla comunità scientifica per salvare vite umane.
incidenti significativi durante gli esperimenti
Il primo grave incidente si è verificato nel settembre del 2001 quando Friede ha subito un morso da un cobra egiziano dopo aver consumato alcolici. Poco dopo, è stato morso anche da un cobra indiano e ha rischiato la vita a causa della diffusione del veleno nel suo corpo. È riuscito a salvarsi grazie all’intervento tempestivo con sei fiale di siero provenienti da uno zoo.
sviluppo del siero antivenom universale
L’amministratore delegato della società biotecnologica Centivax, Jacob Glanville, ha notato il potenziale della storia di Friede e lo ha contattato per raccogliere campioni ematici. Da questi campioni sono stati isolati miliardi di anticorpi specifici capaci di neutralizzare i veleni dei serpenti. La collaborazione tra i due ha portato alla creazione di un nuovo siero che si è dimostrato efficace su topi da laboratorio contro tredici tipi diversi di tossine.
risultati promettenti nella ricerca
I risultati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “Cell”, evidenziando come il nuovo siero possa proteggere completamente i roditori da alcune delle tossine più letali e offrire una protezione parziale contro altre sei varietà.
prospettive future della ricerca antivenom
Sebbene il progetto sia ancora nelle fasi iniziali e non abbia raggiunto le sperimentazioni cliniche sugli esseri umani, esperti come Steven Hall dell’Università del Lancaster hanno sottolineato che l’utilizzo degli anticorpi umani potrebbe ridurre gli effetti collaterali comuni associati ai tradizionali sieri antivenom.
- Tim Friede – protagonista dell’esperimento
- Jacob Glanville – CEO Centivax
- Steven Hall – esperto in tossicologia
- Peter Kwong – virologo presso Columbia University
la nuova fase della vita di tim friede
Dopo aver interrotto nel 2018 le sue pratiche sperimentali, Tim Friede continua a monitorare la propria salute per valutare eventuali danni permanenti causati dai veleni. Nonostante si definisca “un semplice uomo morso dai serpenti”, rimane fermamente convinto che i suoi sacrifici possano contribuire a salvare vite in tutto il mondo.
Lascia un commento