Youtube music continua ad essere un’app scomoda: 5 motivi per evitarla

La crescente popolarità delle piattaforme di streaming musicale ha portato a un confronto tra i principali servizi disponibili sul mercato. Tra questi, YouTube Music e Spotify si contendono una fetta significativa di utenti. Nonostante l’integrazione dei video su YouTube Music possa sembrare un vantaggio, ci sono diverse problematiche che rendono l’esperienza d’uso meno soddisfacente rispetto alla concorrenza.

mancanza di funzionalità di playback

assenza di crossfade e gapless playback

Una delle principali mancanze di YouTube Music è l’assenza delle funzionalità di crossfade e gapless playback, che garantiscono un ascolto fluido senza interruzioni. Mentre Spotify consente agli utenti di sovrapporre le tracce fino a 12 secondi e rimuovere i silenzi all’inizio o alla fine delle canzoni, YouTube Music non offre nessuna di queste opzioni. Questo rende l’ascolto poco gradevole, con pause indesiderate tra le canzoni.

difficoltà nella navigazione della libreria

limitazioni nei modi di ordinamento

YouTube Music presenta notevoli limitazioni nella personalizzazione della libreria musicale. Gli utenti possono solo scegliere tra due modalità di ordinamento: per data o in ordine alfabetico basato sui titoli degli album, escludendo la possibilità di ordinare per artista. Questo approccio limita gravemente la capacità degli utenti di gestire efficacemente la propria musica.

esperienza sociale scomoda

In situazioni sociali, come feste o incontri, Spotify offre strumenti come il Jam tool, consentendo ad altri utenti di contribuire alla playlist senza dover passare il telefono. Al contrario, YouTube Music costringe gli utenti a condividere fisicamente il dispositivo per aggiungere brani, creando un’esperienza frustrante.

gestione dei podcast frustrante

inadeguatezza del contenuto podcast

Sebbene YouTube Music integri video e audio nel suo servizio podcast, questa scelta può risultare opprimente. La maggior parte dei podcast disponibili è in formato video, limitando le opzioni per chi preferisce solo l’audio. Inoltre, la ricerca spesso restituisce risultati non pertinenti, confondendo video normali con podcast veri e propri.

priorità alla scoperta frustrante

troppa scoperta in fastidio

YouTube Music eccelle nella proposta musicale grazie ai suoi strumenti avanzati per la scoperta dei brani; Questo può ostacolare gli utenti che desiderano semplicemente riprendere da dove avevano lasciato. A differenza di Spotify che mostra immediatamente le playlist recenti, YouTube richiede più passaggi per accedere a contenuti familiari.

  • YouTube Music: integrazione video apprezzata ma problematica
  • Spotify: esperienza utente fluida con funzionalità avanzate
  • Limitazioni nell’organizzazione della libreria musicale su YouTube Music
  • Mancanza delle funzioni essenziali per un ascolto piacevole su YouTube Music
  • Frustrazioni nell’accesso ai contenuti podcast su YouTube Music
  • Difficoltà nella gestione della musica durante eventi sociali con YouTube Music

Per chi cerca una piattaforma intuitiva e ricca di funzionalità pratiche, Spotify continua a rappresentare una scelta preferibile rispetto a YouTube Music.

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