Recenti sviluppi nel caso tra Epic Games e Apple hanno portato a una svolta sorprendente. Secondo il CEO di Epic Games, Fortnite tornerà disponibile sull’App Store di Apple negli Stati Uniti la prossima settimana. Un report ha rivelato una situazione inusuale emersa durante il processo, in cui Apple ha affermato di non essere a conoscenza dei margini di profitto del proprio App Store.
Nel 2021, un’ordinanza giudiziaria stabilì che Apple doveva consentire agli sviluppatori di integrare collegamenti ai propri siti web all’interno delle loro app. Questo permetteva agli utenti di optare per metodi alternativi per effettuare acquisti in-app. Inoltre, Apple non poteva applicare commissioni sulle transazioni provenienti da fonti esterne all’App Store. Anni dopo, l’azienda non ha ancora attuato questa modifica. La recente sentenza determina quindi che Apple ha violato volontariamente l’ordinanza del tribunale, con il rischio di un’accusa di disobbedienza civile, rappresentando così un ulteriore problema potenziale per il marchio.
Apple non ha informazioni sui margini di profitto dell’App Store
Un’altra conseguenza della recente sentenza è che gli sviluppatori possono ora integrare metodi di pagamento alternativi dai propri siti senza che Apple ne prenda una percentuale. Durante il processo, è stato chiesto ad Apple riguardo ai margini di profitto dell’App Store; Come riportato da Mark Gurman, la società californiana ha dichiarato di non avere accesso a queste informazioni. È difficile credere che un colosso come Apple non tenga traccia delle entrate generate dal proprio App Store.
L’affermazione dell’azienda risulta piuttosto incredibile e poco plausibile. L’App Store rappresenta una delle principali fonti di reddito nell’ecosistema mobile e tablet dell’azienda. Anche Gurman stesso sottolinea l’improbabilità che una compagnia così “dettagliata” e “finanziariamente esperta” possa ignorare tali dati.
La più grave affermazione da parte di Apple durante l’intero processo Epic è stata quella secondo cui non sa quanto profitto genera l’App Store. La compagnia più dettagliata e finanziariamente esperta al mondo non sa quanto guadagna in una grande unità commerciale. Giusto.
– Mark Gurman (@markgurman)
Nonostante ciò, la difesa presentata da Apple si è rivelata debole in questa occasione; questo potrebbe aver contribuito alla nuova sentenza contro il brand. Sebbene l’azienda abbia annunciato ricorso contro la decisione, nel frattempo gli sviluppatori possono aggiornare le loro app per facilitare i metodi alternativi senza dover versare nulla ad Apple. Ciò potrebbe comportare un danno economico significativo per la società, considerando che ricevere una commissione del 30% su ogni acquisto in-app si traduce in ingenti somme monetarie.
La natura chiusa di iOS complica le cose
È importante notare come anche Google imponga una commissione sugli acquisti in-app nel Play Store; Android è un sistema operativo molto più aperto e consente facilmente il caricamento laterale delle app e l’installazione di store alternativi. Epic Games ha sfruttato questa apertura creando il proprio store per smartphone scaricabile direttamente dal sito ufficiale dell’azienda. Prima ancora, Apple aveva affrontato pressioni in Europa affinché venisse permesso l’accesso a store alternativi.
I mercati statunitensi e altre regioni sono rimasti indietro rispetto alle azioni contro Apple per pratiche anticoncorrenziali; ora sembra che le situazioni stiano iniziando a equilibrarsi nei due maggiori mercati dell’azienda.
The most egregious claim from Apple over the entirety of the Epic lawsuit was that it doesn’t know how much profit the App Store makes. The most detail oriented, financially savvy company in the world doesn’t know how much profit it makes in a major business unit. Right.
— Mark Gurman (@markgurman) May 1, 2025
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