Shein aumenta i prezzi negli Stati Uniti
Il noto e-commerce cinese Shein ha recentemente deciso di aumentare i prezzi di numerosi prodotti sul mercato statunitense, con incrementi che raggiungono fino al 377% per alcuni articoli. Questa strategia è stata adottata in risposta all’imminente attuazione di nuove politiche tariffarie da parte del governo degli Stati Uniti, attraverso le quali l’azienda cerca di trasferire parte dei costi d’importazione ai consumatori locali.
Aumento dei prezzi e categorie colpite
Secondo quanto riportato da Bloomberg, a partire dal 25 aprile, Shein ha iniziato ad applicare queste variazioni sui prezzi, coinvolgendo diverse categorie merceologiche come bellezza, casa e giocattoli. I dati indicano che i 100 prodotti più venduti nella categoria bellezza hanno subito un incremento medio del 51%, mentre nel settore della casa e dei giocattoli si registra un aumento medio del 30%. Un esempio significativo è rappresentato da un set di asciugamani da cucina, il cui prezzo è schizzato addirittura a +377%.
Impatto delle nuove tariffe
Shein non è l’unico operatore coinvolto; altre piattaforme di shopping internazionale stanno fronteggiando una pressione tariffaria che può arrivare fino al 120%. La decisione dell’amministrazione statunitense di abolire la politica della “soglia minima esente” per pacchi provenienti dalla Cina e Hong Kong ha reso obbligatorio il pagamento delle tasse doganali su merci inferiori a 800 dollari (circa HK$6,240). Con l’introduzione di queste misure, si prevede che Shein continuerà a trasferire ulteriormente i costi ai consumatori americani.
Reazioni del mercato e fiducia dei consumatori
Nonostante le affermazioni del presidente Trump riguardo alla diminuzione dei prezzi energetici e alimentari, Bloomberg sottolinea come questo aumento dei prezzi riflette la situazione attuale in cui le aziende cinesi stanno cercando di ripartire i costi aggiuntivi sui clienti finali. Secondo un’indagine condotta dall’Università del Michigan, la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti sta diminuendo: nell’aprile scorso, l’indice della fiducia è sceso a 52.2, rispetto al mese precedente.
Cambiamenti nei comportamenti d’acquisto
Di fronte all’aumento delle tariffe e alle preoccupazioni legate all’inflazione, molti consumatori stanno già riducendo gli acquisti non essenziali. Andre Schulten, CFO di Procter & Gamble, ha osservato durante una recente conferenza stampa che le persone tendono a limitare l’acquisto di beni quotidiani. Le aziende sono dunque impegnate a trovare soluzioni per mitigare gli effetti delle tariffe doganali attraverso l’ottimizzazione delle catene produttive e possibili aumenti dei prezzi nei settori interessati.
- Shein – piattaforma e-commerce cinese
- Bloomberg – fonte informativa economica
- Procter & Gamble – azienda multinazionale nel settore dei beni di consumo
- Joanne Hsu – responsabile dell’indagine sulla fiducia dei consumatori presso l’Università del Michigan
- Donald Trump – ex presidente degli Stati Uniti
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