Samsung ottiene l’approvazione degli Stati Uniti per spedire apparecchiature chip in Cina

Samsung sta effettuando investimenti significativi per ampliare la propria capacità produttiva negli Stati Uniti, con l’obiettivo di evitare le elevate tariffe imposte sulle importazioni tecnologiche provenienti da paesi come la Cina. Nonostante la realizzazione delle nuove strutture possa richiedere tempo, l’azienda ha recentemente ottenuto un’importante autorizzazione che consente di mantenere operative le sue attività nel settore dei semiconduttori.

samsung autorizzata all’esportazione di apparecchiature statunitensi verso la cina

Per l’anno 2026, Samsung ha ricevuto il via libera dal governo degli Stati Uniti a esportare apparecchiature prodotte negli USA destinate alla produzione di chip in Cina. Questa concessione è particolarmente rilevante considerando il contesto della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, caratterizzata da rigide restrizioni sull’esportazione di tecnologia americana verso Pechino.

In passato, Samsung godeva dello status di “Verified End User (VEU)”, che permetteva un flusso regolare di attrezzature dagli USA ai suoi stabilimenti cinesi. Ad agosto il governo statunitense aveva annunciato la revoca di questo status per Samsung. Senza tale riconoscimento, ogni spedizione avrebbe richiesto una specifica approvazione governativa, rallentando significativamente le operazioni aziendali.

L’attuale permesso rappresenta quindi una deroga temporanea concessa su base annuale e non garantisce certezze oltre il 2026.

  • Status Verified End User (VEU)
  • Autorizzazione annuale all’esportazione
  • Restrizioni legate alla guerra commerciale USA-Cina
  • Impatto sulle operazioni produttive in Cina

samsung e l’espansione della produzione semiconduttori negli stati uniti

L’ampliamento degli impianti produttivi negli Stati Uniti fa parte della strategia di Samsung per ridurre i costi derivanti dalle tariffe doganali imposte su prodotti importati. Questa iniziativa segue le politiche adottate dall’amministrazione Trump volte a riportare sul territorio americano la produzione nel settore dei semiconduttori.

I dazi applicati sui chip importati aumentano i costi complessivi della filiera produttiva, incidendo sul prezzo finale dei dispositivi tecnologici. Per questo motivo anche altre aziende leader del settore stanno investendo ingenti risorse per rafforzare la presenza industriale negli USA.

TSMC e gli investimenti nel mercato americano

A fianco di Samsung si distingue TSMC, attualmente il maggior produttore mondiale di semiconduttori, che serve clienti prestigiosi come Apple, Qualcomm, NVIDIA e MediaTek. Sebbene trasferire parte della produzione negli Stati Uniti comporti spese elevate, mantenere una posizione competitiva rispetto a concorrenti come Intel o Samsung rappresenta un fattore cruciale per preservare i rapporti con questi importanti committenti.

  • Aziende coinvolte: Samsung, TSMC
  • Clientela principale: Apple, Qualcomm, NVIDIA, MediaTek
  • Tendenze geopolitiche: incentivazioni governative USA
  • Sfide economiche: aumento dei costi produttivi e tariffari

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