Gemini control su android: parleremo di più con i nostri telefoni nel 2026?

Le innovazioni nell’interazione vocale con dispositivi Android stanno rapidamente evolvendosi grazie all’integrazione di intelligenze artificiali avanzate, come Gemini di Google. Questi sviluppi promettono un controllo più naturale e completo degli smartphone, superando i limiti delle precedenti tecnologie vocali.

gemini e il controllo vocale avanzato su android

Nel corso del 2025, Google ha presentato diverse dimostrazioni riguardanti Project Astra, un prototipo di assistente AI capace di interagire con applicazioni Android in modo autonomo. Durante l’evento I/O di maggio, è stato mostrato come Gemini possa:

  • scorrere documenti PDF all’interno di Chrome per Android;
  • aprire l’app YouTube, effettuare ricerche, navigare tra i risultati e selezionare video;
  • ricercare contenuti sul web e nelle email;
  • effettuare chiamate e completare ordini online.

Tali funzionalità sono attualmente in fase di sviluppo per essere integrate nella versione live dell’assistente Gemini.

modello computer use: interazione umana con le interfacce utente

A ottobre 2025, Google ha reso disponibile una versione preview per sviluppatori del modello “Computer Use”, che consente a Gemini di operare sulle interfacce grafiche simulando azioni umane quali scorrimento, clic e digitazione. Questo sistema è ottimizzato principalmente per browser web ma mostra un potenziale significativo anche nel controllo delle interfacce mobili.

L’azienda ha sottolineato che questa tecnologia rappresenta un passo fondamentale verso la creazione di agenti generali potenti, capaci di gestire compiti digitali complessi che richiedono ancora l’interazione diretta con elementi visivi dell’interfaccia utente.

siri vs google assistant: differenze nell’approccio al controllo vocale

Nell’ambito dei comandi vocali avanzati, Apple ha annunciato una futura versione di Siri in grado di eseguire azioni attraverso più applicazioni semplicemente tramite richieste vocali. Questa soluzione mira a semplificare operazioni complesse mediante una serie continua di istruzioni senza necessità d’intervento manuale da parte dell’utente.

  • Esempio: miglioramento automatico foto seguito dal salvataggio diretto in note specifiche senza ulteriori passaggi manuali.

A differenza della strategia Apple basata su integrazioni specifiche tra app e assistente vocale, Google punta a un approccio più generalista che non richiede supporto preventivo da parte degli sviluppatori Android. Ciò potrebbe garantire maggiore flessibilità soprattutto se gli sviluppatori tardassero ad adottare nuove API dedicate al controllo vocale.

evoluzione storica del google assistant e prospettive future

Il tentativo precedente di Google nel campo del riconoscimento vocale on-device risale al lancio dell’assistente nel 2019, progettato per consentire operazioni rapide tramite voce con latenza minima. Nonostante l’innovazione tecnica, tale versione non si diffuse ampiamente ed è rimasta limitata ai dispositivi Pixel a causa della rigidità nei comandi vocali richiesti.

“Questo assistente next-generation permetterà il controllo istantaneo del telefono tramite voce, multitasking tra app e completamento rapido delle attività.”

L’introduzione dei modelli linguistici generativi (LLM) dovrebbe invece facilitare comandi formulati in maniera naturale e conversazionale. Inoltre si prevede la capacità dell’assistente di agire su qualsiasi app o sito web senza necessità d’esposizione o configurazioni preliminari, superando così alcune limitazioni attuali presenti nei sistemi concorrenti.

applicazioni pratiche e impatto su dispositivi indossabili

L’utilizzo hands-free rappresenta uno scenario chiave dove queste tecnologie possono offrire vantaggi immediati. L’integrazione con dispositivi secondari come smart glasses o smartwatch appare particolarmente promettente poiché permette il controllo remoto dello smartphone mantenendo lo schermo spento nella tasca o borsa.

  • Controllo vocale completo senza necessità d’interazione tattile;
  • Semplificazione delle attività quotidiane attraverso comandi naturali;
  • Miglioramento dell’esperienza utente su dispositivi indossabili limitati nello spazio display;
  • Potenziamento delle funzioni smart anche durante attività fisiche o situazioni dove le mani sono occupate.

L’evoluzione futura potrebbe vedere la voce diventare il principale metodo d’interazione non solo sugli smartphone ma anche sui laptop e altri device personali.

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