Attacco hacker colpisce ubisoft: server di rainbow six siege giù

Un grave attacco informatico ha colpito Ubisoft, coinvolgendo il popolare videogioco Rainbow Six Siege. L’episodio ha avuto inizio con anomalie nel gioco, per poi rivelarsi una violazione di sicurezza su larga scala che ha interessato i server e dati sensibili dell’azienda. La situazione ha portato all’interruzione temporanea dei servizi online e a un’indagine approfondita sulle conseguenze dell’intrusione.

ubisoft e rainbow six siege: crediti gratuiti e caos nei server

Il problema è emerso quando gli utenti hanno notato l’accredito improvviso di crediti R6 per un valore complessivo di circa 340 trilioni di dollari. Oltre alla valuta virtuale, sono stati assegnati anche skin rare da sviluppatore e oggetti cosmetici senza alcuna motivazione apparente. Mentre alcuni giocatori hanno accolto positivamente questa anomalia, altri si sono trovati vittime di ban inspiegabili associati a messaggi ironici contro la dirigenza Ubisoft. Questi segnali indicano un accesso profondo ai sistemi di gestione del gioco da parte degli hacker.

In risposta all’attacco, Ubisoft ha deciso di sospendere temporaneamente i server e il marketplace per avviare le indagini necessarie. Successivamente è stato effettuato un rollback massiccio per annullare le modifiche illegittime apportate. L’azienda ha rassicurato gli utenti che non saranno penalizzati per aver utilizzato la valuta ottenuta durante l’incidente, ma l’accaduto rappresenta solo una parte della vicenda più ampia.

attacco multi-gruppo e compromissione dei dati sensibili

Fonti specializzate riportano che l’offensiva informatica sarebbe stata condotta da almeno quattro gruppi distinti di hacker. Il primo gruppo si è concentrato sull’alterazione del gioco donando crediti agli utenti, mentre gli altri hanno preso di mira le infrastrutture interne della società.

Uno degli attaccanti avrebbe sfruttato una vulnerabilità in un database per accedere a un repository Git interno, sottraendo così una quantità significativa di codice sorgente risalente agli anni ’90 fino ad oggi. Tale materiale comprende kit di sviluppo software (SDK) e servizi multiplayer fondamentali per l’intero catalogo Ubisoft.

Un terzo gruppo sostiene invece di aver trafugato dati personali sensibili degli utenti ed è passato alla fase estorsiva nei confronti dell’azienda. Infine, un quarto collettivo afferma che la violazione del codice sorgente non sia recente, suggerendo che l’hack su Rainbow Six Siege sia stato uno stratagemma per distogliere l’attenzione dalla fuga dei dati interni.

raccomandazioni per la sicurezza degli utenti ubisoft

L’azienda sta implementando misure correttive volte a rafforzare la protezione delle proprie piattaforme. Nel frattempo, esperti di sicurezza informatica e influencer raccomandano agli utenti prudenza estrema:

  • sospendere temporaneamente l’utilizzo dei servizi online Ubisoft;
  • modificare immediatamente le password associate agli account;
  • rimuovere momentaneamente i metodi di pagamento collegati;
  • diffidare da comunicazioni via email che richiedono informazioni personali o finanziarie sotto falso nome “Ubisoft Support”.

principali gruppi coinvolti nell’attacco hacker

  • gruppo responsabile della distribuzione illegittima dei crediti R6;
  • collettivi focalizzati sulla compromissione delle infrastrutture interne tramite database;
  • taglieggiatori che detengono dati sensibili degli utenti;
  • taglienti che sostengono una lunga infiltrazione nei sistemi interni con utilizzo strategico dell’hack pubblico.

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