L’inquinamento atmosferico a Delhi raggiunge livelli critici, con gravi ripercussioni sulla salute degli animali domestici e randagi. Le concentrazioni di PM2.5 superano ampiamente i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, causando problemi respiratori diffusi tra la popolazione animale.
inquinamento a delhi: impatto sulle condizioni sanitarie degli animali
La qualità dell’aria a Delhi si è deteriorata drasticamente, con valori di PM2.5 che superano da 15 a 20 volte il limite di sicurezza indicato dall’OMS. L’indice di qualità dell’aria ha frequentemente raggiunto livelli di gravità estrema, costringendo gli abitanti ad adottare misure protettive come l’uso obbligatorio delle mascherine anche all’aperto. La contaminazione non risparmia gli animali, che manifestano sintomi quali difficoltà respiratorie e tosse persistente.
effetti clinici sui cani domestici
Un caso emblematico riguarda un cane Golden Retriever di cinque anni affetto da bronchite cronica, diagnosticata a seguito di frequenti episodi di tosse secca. Secondo i veterinari locali, gli animali presentano una frequenza respiratoria superiore rispetto agli esseri umani e un metabolismo più rapido, elementi che aumentano la loro sensibilità alle particelle inquinanti. Il PM2.5 irrita le vie respiratorie stimolando il rilascio di mediatori infiammatori che provocano edema della mucosa bronchiale e incremento della produzione di muco, determinando così tosse cronica e difficoltà nella respirazione.
animali randagi maggiormente colpiti dall’inquinamento
A Delhi si stima la presenza di circa 500.000-600.000 animali randagi tra cani, gatti e bovini da strada, esposti continuamente all’aria contaminata. Numerosi soggetti hanno sviluppato disturbi quali affanno, irritazione oculare e svenimenti dovuti alla gravità dell’esposizione ambientale. Le cliniche veterinarie registrano un aumento significativo dei casi con sintomi come congestione polmonare, febbre, polmonite e secrezioni da occhi e naso.
suscettibilità dei piccoli animali ai contaminanti atmosferici
Gli animali più bassi al suolo inalano una quantità maggiore di particolato fine presente vicino alla superficie terrestre; queste sostanze penetrano nei polmoni fino al flusso sanguigno compromettendo le difese immunitarie ed esponendo maggiormente agli agenti patogeni virali. Anche gli uccelli domestici manifestano disturbi respiratori associati a problematiche gastrointestinali correlate all’inquinamento atmosferico.
- Cani randagi
- Gatti randagi
- Bovini da strada
- Cani domestici (esempi clinici)
- Uccelli domestici
misure governative per contrastare l’emergenza ambientale a delhi
L’amministrazione locale ha attivato diverse iniziative per arginare il grave peggioramento della qualità dell’aria causato dal PM2.5 che ha superato ripetutamente valori oltre i 400 nell’indice AQI (Air Quality Index). Tra le azioni adottate figurano:
- Sospensione delle attività nei cantieri edili
- Sospensione delle lezioni in presenza con passaggio all’insegnamento online nelle scuole pubbliche
- Monitoraggio intensificato delle emissioni provenienti dai trasporti (responsabili del ~14,46% del PM2.5) e dalle aree limitrofe come Jhajjar (~12%)
- Attenzione particolare alle cause stagionali quali incendi agricoli invernali, emissioni industriali e scarichi veicolari aggravati dalla bassa velocità del vento che favorisce l’accumulo degli inquinanti nell’atmosfera urbana
analogie con altre realtà urbane: il caso hong kong
L’inquinamento atmosferico rappresenta un problema globale anche per gli animali domestici in altre metropoli come Hong Kong dove concentrazioni superiori ai 35 μg/m³ di PM2.5 aumentano significativamente il rischio che i gatti sviluppino asma bronchiale (incremento stimato pari a +3,2 volte). Si raccomanda pertanto l’utilizzo sistematico di purificatori d’aria negli ambienti chiusi per tutelare la salute degli animali da compagnia.
Lascia un commento