Ssd su windows 11: come sbloccare fino all’85% delle prestazioni nascoste

Windows 11 nasconde un significativo potenziale di miglioramento delle prestazioni degli SSD, ancora in attesa di un aggiornamento ufficiale da parte di Microsoft. Recenti test condotti tramite l’installazione del driver NVMe nativo previsto per Windows Server 2025 su Windows 11 hanno evidenziato incrementi notevoli nelle performance, con particolari aumenti nelle velocità di scrittura casuale fino all’85%. Ciò conferma che l’attuale sistema operativo dispone di capacità superiori non ancora pienamente sfruttate.

windows 11 e il potenziamento delle prestazioni ssd

Test approfonditi hanno dimostrato come l’utilizzo del driver NVMe nativo possa migliorare sensibilmente le prestazioni degli SSD su Windows 11. Un utente ha eseguito prove con un SSD SK hynix Platinum P41 da 2TB sulla versione 25H2 del sistema operativo, registrando un aumento del punteggio AS SSD dal valore di 10.032 a 11.344, equivalente a un miglioramento complessivo del 13%. Le velocità di scrittura casuale nei workload 4K e 4K-64Thrd sono cresciute rispettivamente del 16% e del 22%.

Anche un altro test effettuato con un Crucial T705 da 4TB su una macchina Claw 8 AI+ ha mostrato risultati analoghi: la velocità di lettura casuale è aumentata del 12%, mentre quella di scrittura casuale è salita addirittura dell’85%. Questi dati rispecchiano le promesse Microsoft riguardo al miglioramento degli IOPS e sottolineano come il sistema abbia margini significativi ancora da esplorare.

  • SK hynix Platinum P41 SSD
  • Crucial T705 SSD
  • Sistema Windows 11 versione 25H2
  • Piattaforma Claw 8 AI+

il ruolo cruciale dei driver nvme nativi nel miglioramento delle performance

L’introduzione dei driver NVMe nativi consente al sistema operativo di riconoscere gli SSD NVMe come dispositivi autentici, eliminando la necessità della simulazione tramite il protocollo SCSI obsoleto. Questa modifica riduce sensibilmente i carichi computazionali e i tempi di latenza, traducendosi in prestazioni più elevate per lo storage.

Il protocollo SCSI, nato nell’era degli hard disk meccanici, viene così superato dal nuovo approccio adottato da Microsoft con il rilascio ufficiale per Windows Server nel dicembre del 2025. Secondo i dati forniti dall’azienda, questa evoluzione permette incrementi fino all’80% negli IOPS e una diminuzione della CPU utilizzata fino al45%. La tecnologia è quindi matura e pronta per essere implementata anche su Windows 11.

sospensione dell’aggiornamento ufficiale windows 11: stato attuale e prospettive future

Dopo oltre quattordici anni dall’introduzione della tecnologia NVMe, Microsoft ha finalmente integrato il supporto nativo in Windows Server; La data precisa per il rilascio dello stesso aggiornamento su Windows 11 resta incerta. Alcuni utenti avanzati possono già abilitare questa funzionalità modificando manualmente il registro di sistema, ma tale pratica presenta limitazioni ed è incompatibile con molti software gestionali per SSD come Samsung Magician o Western Digital Dashboard.

L’intervento prioritario sull’ambiente server si spiega con l’impatto diretto sulle applicazioni enterprise quali database, virtualizzazione e carichi legati ad intelligenza artificiale o machine learning. Per gli utenti comuni l’effetto sarà meno evidente nel breve termine; nonostante ciò i test confermano che Windows 11 possiede ampi margini di ottimizzazione pronti a essere rilasciati attraverso futuri aggiornamenti ufficiali.

  • Aumento fino all’85% della velocità di scrittura casuale su alcuni SSD
  • Miglioramenti significativi nei punteggi AS SSD (+13%)
  • Diminuzione dell’utilizzo CPU fino al -45% grazie ai nuovi driver NVMe
  • Tecnologia già implementata in Windows Server dal dicembre 2025
  • Adozione futura prevista per utenti mainstream su Windows 11 ancora da definire
  • Limitazioni attuali nell’uso tramite modifica manuale e incompatibilità software terzi

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