Google Sans e la sua evoluzione rappresentano un caso di studio significativo nel design tipografico digitale. Dalla creazione di Product Sans nel 2015 fino all’innovativo Google Sans Flex del 2025, il percorso di queste font riflette l’adattamento alle esigenze contemporanee di comunicazione visiva e leggibilità.
google sans: origine e sviluppo iniziale
Il redesign del logo Google nel 2015 ha portato alla nascita di Product Sans, una font geometrica pensata per uniformare la presentazione dei marchi dei prodotti Google. Caratterizzata da forme pulite e spaziature strette, questa tipografia era ideale per titoli di grandi dimensioni ma presentava limiti nella lettura rapida e nei testi lunghi o a dimensioni ridotte.
ottimizzazione con google sans per marketing e interfacce
Per rispondere alle necessità delle squadre Marketing e Product, è stata sviluppata Google Sans, progettata dalla Colophon Foundry. Questa versione migliorava aspetti come le forme dei caratteri, gli ascendenti, i discendenti e il contrasto delle linee, garantendo maggiore leggibilità soprattutto nelle interfacce utente e nella pubblicità.
- Miglior adattamento per catturare rapidamente l’attenzione degli utenti;
- Aumento della chiarezza anche in contesti digitali;
- Riduzione degli elementi grafici superflui grazie alla forte identità visiva della font.
google sans text: soluzione per testi piccoli
Lanciata nel 2020 sempre dalla Colophon Foundry, la variante Google Sans Text è stata ideata per sostituire Roboto nei testi a piccole dimensioni. I caratteri risultano più alti, compatti e meno circolari con spaziatura aumentata tra lettere per facilitare la lettura su dispositivi mobili. Anche i numerali sono stati modificati per offrire un’esperienza più uniforme.
sostegno ai sistemi di scrittura internazionali
L’espansione globale ha richiesto l’integrazione di oltre venti sistemi di scrittura non latini come arabo, cinese e thailandese. Questo ha comportato la creazione meticolosa di centinaia di migliaia di nuovi glifi, rendendo Google Sans una delle famiglie tipografiche più ampie al mondo.
varianti specializzate: google sans mono e google sans code
Google Sans Mono, introdotta nel 2020, supporta contesti editoriali che richiedono caratteri a larghezza fissa per testi medi o grandi. Nel tempo però si è rivelata poco adatta alla programmazione; così nel 2025 è arrivata la versione dedicata al codice:
- Google Sans Code, sviluppata da Universal Thirst;
- Monospaced ottimizzata specificamente per migliorare la leggibilità del codice;
- Sviluppata open source ed utilizzata nell’app Gemini per visualizzare codice.
google sans flex: innovazione espressiva personalizzabile
Nell’ambito dell’evoluzione verso Material Design Expressive (Material 3), è stata realizzata nel 2025 la versione più avanzata chiamata Google Sans Flex. Creato da Font Bureau e Pathfinders, questo font offre un controllo dettagliato su sei assi tipografici:
- Peso (weight);
- Larghezza (width);
- Dimensione ottica (optical size);
- Inclinazione (slant);
- Grado (grade);
- Tondezza (roundedness).
Tale flessibilità consente ai designer di plasmare il testo in modo estremamente preciso, modulando l’aspetto da “calmo” a “energico” o conferendo tonalità personali attraverso variazioni sottili ma efficaci nella percezione visiva.
dopo l’apertura al pubblico: google sans open source per coerenza digitale globale
Nelle ultime settimane sono state rese disponibili gratuitamente al pubblico le versioni open source sia di Google Sans che di Google Sans Flex. Questa iniziativa mira a creare un ambiente digitale più uniforme fra app proprietarie e terze parti favorendo un’esperienza utente coerente su dispositivi diversi grazie ad interfacce visivamente armoniche.
L’obiettivo principale consiste nell’aiutare sviluppatori e designer a colmare il divario estetico tra applicazioni native Google e quelle esterne, garantendo così interfacce più chiare ed accessibili ovunque si utilizzi la tecnologia digitale.











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