Il settore della memoria elettronica sta affrontando una crisi di approvvigionamento destinata a protrarsi per diversi anni. La crescente attenzione verso le memorie ad alta larghezza di banda (HBM), indispensabili per i data center dedicati all’intelligenza artificiale, ha modificato le priorità produttive dei principali fornitori. Questa situazione comporta un rallentamento nella produzione di memorie tradizionali, con ripercussioni significative sul mercato consumer.
micron conferma la carenza di memoria oltre il 2026
Micron, uno dei maggiori produttori mondiali di memorie, prevede che la scarsità di componenti non si risolverà prima del termine del 2026. Sebbene non sia stata indicata una data precisa per la fine della crisi, alcune stime suggeriscono che l’emergenza potrebbe protrarsi fino al 2028 o oltre. Questo scenario rappresenta un problema rilevante poiché la memoria è un componente fondamentale in numerosi dispositivi tecnologici quotidiani.
L’impatto riguarda smartphone, smartwatch, tablet e computer: sebbene la produzione continui, la priorità alle HBM limita la disponibilità delle tipologie tradizionali. Secondo le dinamiche di domanda e offerta, questa riduzione dell’offerta porterà inevitabilmente a un aumento consistente dei prezzi.
- Smartphone
- Smartwatch
- Tablet
- Computer
aumento dei costi e conseguenze sul mercato consumer
L’incremento dei prezzi delle memorie rischia di penalizzare soprattutto i dispositivi entry-level. Negli ultimi anni il calo dei costi aveva permesso ai produttori di integrare quantità maggiori di RAM anche nei modelli più economici come elemento distintivo. Con il rialzo previsto, potrebbe verificarsi un ritorno a configurazioni più limitate: sono già circolate ipotesi su telefoni dotati nuovamente solo di 4GB di RAM.
priorità alle hbm per il boom dell’intelligenza artificiale
I produttori hanno scelto volontariamente di concentrare gli sforzi sulle memorie HBM per rispondere alla domanda crescente generata dall’espansione dell’industria dell’intelligenza artificiale e dai relativi data center. Tale segmento ha determinato un significativo incremento nei ricavi delle aziende del settore.
Ad esempio, Micron ha registrato nel recente trimestre ricavi record pari a circa $13,64 miliardi, in netto aumento rispetto agli $8,71 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Una situazione analoga si era verificata durante l’ascesa delle criptovalute: l’elevata richiesta di GPU potenti da parte dei miner aveva provocato una forte contrazione delle scorte disponibili per i consumatori e un conseguente aumento marcato dei prezzi.











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