Un importante accordo legale è stato raggiunto tra Google e le autorità statunitensi riguardo alla causa sul Play Store, che potrebbe portare a rimborsi per alcuni utenti della piattaforma. La controversia, avviata da diversi procuratori generali, ha sollevato questioni relative alle pratiche di distribuzione delle app e ai costi sostenuti dagli utenti.
accordo legale sul google play store esteso a tutto il territorio statunitense
L’intesa ottenuta coinvolge l’intero territorio degli Stati Uniti, comprendendo tutti i 50 stati, il Distretto di Columbia, Porto Rico e le Isole Vergini americane. Questo implica che un vasto numero di utenti potenzialmente può beneficiare del rimborso previsto dall’accordo. L’importo spettante a ciascuno dipenderà principalmente dal numero complessivo dei beneficiari riconosciuti.
criteri di idoneità per ricevere il rimborso
Per poter accedere al risarcimento è necessario aver effettuato acquisti all’interno del Google Play Store nel periodo compreso tra il 2016 e il 2023 ed essere residenti negli stati o territori indicati. Non è richiesto presentare una richiesta formale: i pagamenti saranno automaticamente inviati ai conti PayPal o Venmo collegati allo stesso account Google utilizzato per gli acquisti.
procedura supplementare per casi particolari
È stata prevista una procedura aggiuntiva destinata agli utenti privi di account PayPal o Venmo associati oppure che non dispongono dello stesso numero telefonico registrato durante la finestra temporale considerata. Ogni utente che soddisfa i requisiti dovrebbe ricevere almeno due dollari dalla somma totale del risarcimento pari a settecento milioni di dollari; Gli importi individuali potrebbero variare in base ad ulteriori dettagli ancora da definire.
L’efficacia dell’accordo dipende dall’approvazione giudiziaria prevista in un’udienza sulla correttezza fissata per la fine di aprile dell’anno prossimo.
origine della causa e principali attori coinvolti
La causa è stata promossa dal procuratore generale di New York Letitia James insieme ad altri cinquanta tre procuratori generali statali. L’accusa principale riguarda presunte pratiche monopolistiche da parte di Google nella distribuzione delle applicazioni digitali tramite il Play Store, con effetti negativi sui prezzi pagati dagli utenti finali. Pur negando tali accuse, Google ha deciso di aderire alla composizione bonaria proposta.
- Letitia James, procuratore generale dello Stato di New York
- Cinquanta tre procuratori generali statali, co-promotori della causa
- Google LLC, società imputata nella controversia
- Utenti del Google Play Store negli Stati Uniti e territori associati
- Piattaforme PayPal e Venmo, canali previsti per l’erogazione dei rimborsi automatici











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