Google Discover sta sperimentando l’utilizzo di titoli generati dall’intelligenza artificiale, una scelta che ha sollevato numerose critiche per la scarsa accuratezza e chiarezza dei contenuti proposti. L’adozione di queste headline automatiche influisce significativamente sulla percezione degli utenti e sulle dinamiche delle pubblicazioni digitali.
google discover e i titoli creati dall’intelligenza artificiale
Google ha introdotto un test che prevede la generazione automatica di titoli tramite AI per alcuni utenti selezionati di Google Discover. Questa sperimentazione mira a rendere più accessibili le informazioni principali degli articoli prima che l’utente clicchi sul link originale. Molte delle intestazioni prodotte risultano imprecise o addirittura fuorvianti rispetto al contenuto reale delle notizie.
esempi concreti di titoli errati o incomprensibili
Alcuni casi evidenziati mostrano come i titoli alterati distorcano il senso dell’articolo originale:
- “Qi2 slows older Pixels”, titolo AI su Google Discover, mentre l’articolo originale raccomandava di non acquistare un caricatore wireless Qi2 da 25W aspettandosi velocità maggiori;
- “Steam Machine price revealed”, titolo completamente sbagliato attribuito a un articolo in cui si spiegava invece che il dispositivo Valve Steam Machine non avrebbe avuto un prezzo simile a quello delle console tradizionali;
- “Schedule 1 farming backup”, titolo privo di senso riferito a una storia molto più articolata riguardante un piano alternativo del creatore Schedule 1 nel caso Steam avesse rifiutato il prodotto.
impatto della sperimentazione ai su lettori e media digitali
L’iniziativa, seppur concepita per migliorare l’esperienza informativa, rischia invece di compromettere la fiducia nei confronti dei contenuti giornalistici online. La diffusione di headline errate può ridurre sensibilmente il traffico verso le fonti originali e danneggiare le entrate delle testate coinvolte.
dichiarazioni ufficiali e conseguenze pratiche
Secondo Mallory De Leon, responsabile comunicazione Google, si tratta di “un piccolo esperimento UI rivolto a una parte limitata degli utenti Discover”, finalizzato a facilitare la comprensione preliminare degli argomenti trattati. Nonostante ciò, l’assenza di strumenti diretti per segnalare insoddisfazione verso i titoli generati penalizza esclusivamente gli editori attraverso meccanismi automatici che riducono la visibilità degli articoli etichettati come clickbait.
- Mallory De Leon (Google Communications Manager)
- The Verge (testata giornalistica)
- 9to5Google (sito tecnologico)
- Ars Technica (pubblicazione tech)
- PCGamer (rivista gaming)












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