Trump annuncia: gli americani non pagheranno più le tasse sul reddito

Una possibile rivoluzione fiscale negli Stati Uniti emerge dalle recenti dichiarazioni dell’ex presidente Donald Trump, che ha avanzato l’ipotesi di un futuro senza imposta federale sul reddito per i cittadini americani. Questa proposta si basa su un significativo aumento delle entrate derivanti dai dazi doganali, ritenute sufficienti a coprire le spese governative e a sostituire completamente la tradizionale tassazione sul reddito.

trump conferma l’esame di una nuova struttura fiscale

L’ex presidente ha sottolineato come le entrate del governo abbiano raggiunto livelli storici, aprendo la strada a scenari fiscali innovativi. Tra le ipotesi considerate vi è la completa eliminazione dell’imposta sul reddito o una sua riduzione drastica fino a un livello simbolico. In precedenza, Trump aveva proposto di esentare dal pagamento dell’imposta personale chi guadagna meno di 150.000 dollari annui, finanziando questa misura con i proventi dei dazi doganali. Tale piano è stato discusso anche in un podcast con il conduttore Joe Rogan, dove è stata confermata la serietà della valutazione in corso.

utilizzo dei dazi per finanziare benefici diretti ai cittadini

Nel contesto della riforma fiscale promossa dall’ex amministrazione, il Congresso ha approvato nel mese di luglio il “Great American Act”, che prevede estensioni nelle agevolazioni fiscali e l’esenzione da tasse su mance e straordinari. Parallelamente, è stato istituito il programma “Trump Accounts”, supportato da donazioni significative tra cui quella di Michael Dell e Susan Dell pari a 6,25 miliardi di dollari destinati all’apertura di conti per minori. Inoltre, è prevista l’introduzione nel 2026 dei cosiddetti “tariff dividend checks”, ovvero assegni distribuiti direttamente ai cittadini come quota dei ricavi generati dai dazi.

critiche economiche e dubbi sulla sostenibilità del progetto

Il piano suscita perplessità tra gli esperti economici circa la sua praticabilità e impatto sui conti pubblici. Dean Baker del CEPR ha stimato che sostituire l’imposta sul reddito prevista per il 2025 (circa 2,6 trilioni di dollari) con i soli introiti da tariffe doganali provocherebbe un incremento del deficit federale fino a circa 4 trilioni di dollari complessivi, equivalenti al 13% del PIL nazionale. Attualmente infatti le entrate derivanti dai dazi ammontano approssimativamente a soli 280 miliardi di dollari annui, insufficienti a coprire l’intero gettito fiscale perso.

necessità di approvazione legislativa e ostacoli politici

L’attuazione della proposta richiederebbe modifiche sostanziali alla normativa tributaria vigente e trova resistenze politiche soprattutto alla Camera dei Rappresentanti dove la maggioranza risulta molto risicata. Sebbene l’idea dell’eliminazione totale dell’imposta sul reddito fosse considerata marginale fino a poco tempo fa, grazie all’insistenza sull’utilizzo delle tariffe doganali essa sta entrando nel dibattito pubblico più ampio. Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha evidenziato come i proventi delle tariffe possano offrire un supporto immediato alle misure fiscali volte ad alleggerire alcune imposte specifiche quali quelle sulle mance.

  • Donald Trump, ex presidente USA promotore della riforma fiscale;
  • Joe Rogan, conduttore podcast coinvolto nella discussione;
  • Michael Dell e Susan Dell, donatori impegnati nell’iniziativa “Trump Accounts”;
  • Dean Baker, economista del CEPR autore delle analisi critiche;
  • Scott Bessent, segretario al Tesoro USA intervenuto sui temi fiscali.

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