Recentemente, molti utenti hanno riscontrato difficoltà nell’accesso a determinati siti web e servizi online. Questo problema è stato accompagnato da un messaggio di errore di Cloudflare che indicava un malfunzionamento interno del server. Secondo le dichiarazioni ufficiali dell’azienda, non si è trattato di un attacco informatico.
Cloudflare: l’interruzione non è stata causata da un attacco informatico
In un post sul blog aziendale, Cloudflare ha chiarito che l’interruzione dei servizi non era riconducibile a un attacco cyber. L’incidente è stato causato da una modifica nelle autorizzazioni di uno dei sistemi database, il quale ha provocato la generazione di più voci in un file utilizzato dal sistema di gestione dei bot. Questo file ha quindi raddoppiato le sue dimensioni e il caricamento anomalo è stato propagato su tutte le macchine della rete.
L’interruzione è durata alcune ore e parte del tempo perso può essere attribuito alla valutazione errata iniziale del problema da parte di Cloudflare, che aveva sospettato erroneamente si trattasse di un attacco DDoS su larga scala. Una volta identificata correttamente la causa, i sistemi sono tornati operativi intorno alle 17:06. L’azienda ha espresso le proprie scuse per l’inconveniente causato agli utenti e ha riconosciuto la propria responsabilità nel mantenere attiva la rete internet.
Un problema non limitato a Cloudflare
L’interruzione recente di Cloudflare potrebbe risultare familiare poiché solo il mese scorso anche Amazon Web Services ha subito un blackout significativo, portando offline una vasta porzione del web e influenzando piattaforme importanti come Amazon stesso e Fortnite. A livello globale, poche aziende gestiscono l’infrastruttura cloud del web, tra cui AWS, Google Cloud e Azure. Sebbene queste compagnie abbiano generalmente garantito la continuità dei servizi internet, eventi come quello verificatosi con Cloudflare e AWS evidenziano quanto sia alta la nostra dipendenza nei loro confronti.













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