IOS 26: silenzio di Jon Prosser nella causa sui leak di Apple

Recenti sviluppi legali tra Apple e il leakster Jon Prosser hanno attirato l’attenzione degli appassionati di tecnologia. La controversia è emersa dopo che Prosser ha condiviso mockup e rendering del design di iOS 26, suscitando l’interesse e la preoccupazione della famosa azienda tecnologica. Le informazioni diffuse da Prosser si sono rivelate sorprendentemente accurate, portando a conseguenze legali significative.

Apple e la causa contro Jon Prosser

Alla notifica della causa intentata da Apple, Jon Prosser ha dichiarato di essere “ansioso di parlare con Apple riguardo a questo”. Egli non ha rispettato la scadenza per rispondere alla denuncia, permettendo così al Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California di accettare la richiesta di default presentata da Apple.

La mancanza di risposta da parte di Prosser potrebbe comportare un giudizio in contumacia favorevole ad Apple. Nonostante ciò, secondo quanto riportato da 9to5Mac, Prosser ha ancora la possibilità di chiedere al tribunale di annullare il default, dimostrando che la sua omissione era giustificata.

Situazione legale in corso

Il caso non si limita solo a Prosser; anche Michael Ramacciotti è stato citato in giudizio da Apple. Ramacciotti aveva richiesto una proroga, concessa dal tribunale. Pertanto, anche se Apple dovesse ottenere una sentenza in contumacia contro Prosser, potrebbe dover affrontare ulteriormente il caso contro Ramacciotti, a meno che le parti non raggiungano un accordo.

Dinamiche della controversia

Per comprendere meglio la situazione attuale, è importante considerare gli eventi precedenti. Inizialmente, Prosser aveva pubblicato mockup del presunto design di iOS 26, allora conosciuto come iOS 19. Questi mockup si sono rivelati estremamente precisi.

Secondo le affermazioni di Apple, Ramacciotti sarebbe riuscito ad accedere al dispositivo dell’ex dipendente Ethan Lipnik e successivamente avrebbe effettuato una videochiamata con Prosser, che ha registrato la conversazione utilizzando strumenti di cattura dello schermo per creare i mockup basati su ciò che aveva visto.

Risposta di Prosser alle accuse

Jon Prosser ha contestato le affermazioni avanzate da Apple. In una precedente dichiarazione ha affermato: “Non è andata così come viene descritta. Ho prove a supporto delle mie parole. Non ho mai pianificato l’accesso al telefono di qualcuno.” Ha inoltre sostenuto: “Non possedevo alcuna password né ero consapevole del modo in cui le informazioni erano state ottenute.”

Nell’ambito delle sue comunicazioni recenti con i media, Prosser ha espresso il desiderio di chiarire come siano realmente avvenuti i fatti ma ha scelto cautela fino all’udienza in tribunale.

  • Jon Prosser – Leakster e YouTuber
  • Ethan Lipnik – Ex dipendente Apple
  • Michael Ramacciotti – Citato in giudizio insieme a Prosser
  • Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California – Autorità competente nel caso

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