Il recente lancio della versione rinnovata dell’app Google Home ha suscitato diverse aspettative tra gli utenti, specialmente per coloro che hanno visto un calo nell’uso dei dispositivi smart nel corso dell’ultimo anno. La nuova integrazione di Gemini con l’esperienza di Google Home rappresenta un cambiamento significativo, ma rimangono dubbi sulla sua reale efficacia.
Google innova con Gemini per i dispositivi smart
Dispositivi intelligenti non vanno scartati
Una delle principali preoccupazioni riguardava il futuro degli speaker più datati dopo l’annuncio di Google sul passaggio da Assistant a Gemini. Tuttavia, è stato confermato che tutti i dispositivi smart lanciati dal 2015 riceveranno supporto per Gemini. Questo include anche i modelli più vecchi come il primo Google Home.
Solo tre modelli più vecchi (Nest Audio, Nest Hub Max e Nest Hub di seconda generazione) avranno accesso a Gemini Live. Sebbene questo possa sembrare un compromesso ragionevole, la continuità del supporto per i dispositivi legacy è una notizia positiva.
L’app Google Home e le sue novità
Material 3 espressivo rinnova l’app
L’aggiornamento dell’app Google Home ispirato a Material 3 Expressive ha reso l’interfaccia molto più intuitiva e veloce. Secondo quanto riportato da Google, l’app è ora il 70% più rapida e presenta una riduzione significativa dei crash e dei fallimenti nella riproduzione.
- Home: visualizzazione di tutti i dispositivi
- Attività: registrazione degli eventi delle telecamere
- Automazioni: gestione delle routine
Sebbene queste modifiche semplifichino la gestione dei dispositivi smart, permangono problemi tecnici che compromettono l’affidabilità dell’app stessa.
Prestazioni di Gemini e futuro dell’app Google Home
Nonostante le potenzialità del nuovo aggiornamento dell’app, ci sono timori riguardo alla performance di Gemini. Se non riuscirà a mantenere le promesse fatte, l’intera esperienza potrebbe risultare deludente per gli utenti. La speranza è che eventuali problemi possano essere risolti con futuri aggiornamenti o reset dei dispositivi.
Lascia un commento