Apple risponde alle accuse di pubblicità ingannevole sull’AI

La questione legata alla causa collettiva contro Apple negli Stati Uniti sta suscitando un notevole interesse. La controversia riguarda presunti casi di pubblicità ingannevole relativi al lancio delle attese funzionalità di Apple Intelligence, in particolare per quanto concerne il ritardo di due importanti capacità personalizzate di Siri. Queste funzionalità erano state ampiamente pubblicizzate con il rilascio dei modelli di iPhone 16 lo scorso anno.

Apple risponde alla causa sui ritardi delle funzionalità Siri AI

Nella recente richiesta di archiviazione del caso, Apple sostiene che l’intera causa dovrebbe essere annullata. L’azienda fa leva sul fatto che la denuncia si basa su una errata interpretazione della tempistica di lancio. Secondo Apple, i querelanti si concentrano esclusivamente sul “tempismo” di sole due caratteristiche: Siri Personal Context Awareness e Siri In-App Actions. Queste funzionalità erano state inizialmente anticipate durante il WWDC 2024, ma a marzo è stato annunciato un ritardo, posticipando la loro disponibilità all’anno successivo, probabilmente come parte dell’aggiornamento iOS 26.4.

Apple giustifica questo rinvio come necessario per garantire che le nuove caratteristiche soddisfino gli elevati standard qualitativi dell’azienda. Inoltre, sottolinea che un limitato rinvio non può sostenere le ampie accuse di pubblicità ingannevole mosse dai querelanti.

Il nucleo della contestazione

La causa verte sulle affermazioni dei querelanti secondo cui non avrebbero acquistato l’iPhone 16 o avrebbero pagato un prezzo ridotto se avessero saputo che le funzionalità non sarebbero state disponibili al lancio. Viene messa in evidenza la promessa riguardante le Siri In-App Actions, capaci di abilitare comandi vocali complessi all’interno delle app, e la funzione “Personal Context Awareness”, fondamentale per consentire a Siri di comprendere il contesto da diverse applicazioni (Mail, Messaggi, Calendario). Ad esempio, un utente potrebbe chiedere a Siri informazioni su voli o prenotazioni pranzate basandosi su dati distribuiti tra queste app.

Apple ribatte sostenendo che gli acquirenti hanno comunque tratto vantaggio dall’acquisto. L’azienda mette in risalto come i querelanti continuino ad utilizzare i propri dispositivi e abbiano beneficiato di numerosi miglioramenti hardware, tra cui chip avanzati, schermi aggiornati e fotocamere migliori—tutte componenti perfettamente funzionanti. Inoltre, le due funzionalità ritardate saranno rese disponibili per tutti gli utenti senza costi aggiuntivi tramite aggiornamenti software.

Funzionalità già implementate

Il colosso tecnologico desidera anche ricevere riconoscimenti per le funzioni già rilasciate. Apple indica oltre venti funzionalità di Apple Intelligence introdotte dall’autunno scorso. Tra queste si possono citare:

  • Writing Tools
  • Smart Replies
  • Genmoji
  • Image Playground
  • Priority Notifications

L’azienda ha sottolineato fin dall’inizio che le funzionalità relative ad Apple Intelligence sarebbero state “disponibili nel tempo e continueranno ad evolversi” man mano che il rollout procedeva. Richiedendo una completa archiviazione del caso, Apple mira a fermare la litigiosità prima che questa entri nelle costose fasi di scoperta o processo legale. L’esito della vicenda rappresenterà una prova significativa: Apple sarà ritenuta responsabile per il ritardo nella consegna delle funzionalità AI? Solo il tempo potrà fornire una risposta definitiva.

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