Bloccata la legge texana sull’età negli app store

Gli store digitali ospitano una vasta gamma di applicazioni, destinate a differenti fasce d’età. La presenza di app rivolte agli adulti all’interno di piattaforme accessibili anche ai minori solleva questioni importanti riguardo alla tutela dei più giovani. Alcuni stati, come il Texas, hanno tentato di introdurre misure di verifica dell’età per limitare l’accesso alle app in base all’età degli utenti, ma tali iniziative incontrano ostacoli legali e tecnici.

blocco temporaneo della verifica dell’età negli app store in texas

Il giudice Robert Pitman ha recentemente emesso un provvedimento cautelare che sospende temporaneamente l’entrata in vigore del Texas App Store Accountability Act. Questa legge avrebbe imposto agli operatori degli store digitali, come Apple e Google, l’obbligo di implementare sistemi di verifica dell’età per gli utenti residenti in Texas a partire dal 1° gennaio 2026.

Secondo il giudice Pitman, la normativa avrebbe richiesto una procedura analoga al controllo dell’età all’ingresso di una libreria fisica, includendo anche la necessità del consenso genitoriale per gli acquisti effettuati dai minorenni. Nonostante questa sospensione temporanea, non è esclusa la possibilità che lo stato del Texas presenti ricorso per far valere nuovamente la legge.

  • Robert Pitman (giudice)
  • Apple (operatore app store)
  • Google (operatore app store)
  • Texas App Store Accountability Act (legge proposta)

motivazioni dell’opposizione da parte di apple e google

L’opposizione delle grandi aziende tecnologiche alla legge texana si basa su diverse ragioni. Da un lato vi è la preoccupazione relativa alla raccolta e conservazione di dati personali sensibili degli utenti, aspetto particolarmente rilevante per Apple che da sempre promuove una politica rigorosa sulla privacy.

Dall’altro lato si evidenziano le implicazioni operative ed economiche: sviluppare un sistema efficace di verifica dell’età richiederebbe investimenti significativi in termini di risorse e tempo. Inoltre, gli sviluppatori sarebbero chiamati ad attribuire valutazioni dettagliate alle proprie applicazioni con relative motivazioni, aumentando così i passaggi burocratici necessari per la pubblicazione delle app.

Tali complicazioni potrebbero ridurre il numero delle nuove proposte sul mercato digitale e incidere negativamente sui ricavi derivanti dalle vendite e dagli acquisti in-app, rappresentando quindi un potenziale svantaggio economico per le piattaforme coinvolte.

  • Apple (preoccupazione per la protezione della privacy)
  • Google (opposizione non specificata ufficialmente)
  • Sviluppatori di app (necessità di classificazione dettagliata)
  • Piattaforme digitali (impatto economico potenziale)

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