Un grave caso di illecito sportivo ha scosso il mondo dell’eSport durante i XXXIII Giochi del Sud-est asiatico (SEA Games) del 2025, coinvolgendo la squadra femminile thailandese. L’atleta Warasin Naphat, conosciuta come Tokyogurl, è stata al centro di un importante scandalo per l’uso non autorizzato di software di controllo remoto.
scandalo e sospetto uso di software remoto nella squadra femminile thailandese
Durante una delle partite decisive contro il Vietnam, gli arbitri hanno rilevato un’anomalia nel comportamento dell’atleta Tokyogurl. In particolare, i movimenti delle dita della giocatrice non corrispondevano alle azioni del personaggio controllato nel gioco, facendo emergere sospetti sull’utilizzo di metodi illeciti. Le successive verifiche hanno confermato la presenza sul dispositivo utilizzato in gara del programma TeamViewer, che consente il controllo a distanza del terminale.
Questa scoperta ha portato all’ipotesi che un giocatore esperto potesse agire da remoto assumendo il controllo dell’account in tempo reale e fornendo indicazioni tattiche direttamente alla giocatrice tramite lo schermo condiviso.
comportamento controverso e reazioni durante la competizione
L’episodio si è ulteriormente complicato quando Tokyogurl ha mostrato un gesto offensivo verso le telecamere durante la serie con il Vietnam, esibendo il dito medio. Questo comportamento ha provocato la sua sostituzione immediata in partita. Successivamente l’atleta ha negato ogni accusa di frode, affermando che quel gesto era uno scherzo rivolto ai compagni sotto pressione e che aveva abbandonato temporaneamente la gara per motivi di salute, recandosi poi in ospedale per accertamenti.
conseguenze disciplinari e decisioni ufficiali post-scandalo
A seguito delle irregolarità emerse, la Federazione Thai degli eSport (TESF) ha optato per il ritiro completo della squadra femminile dalla competizione, rinunciando così alla possibilità di conquistare medaglie nonostante fossero vicini alla finale per l’oro. Tale scelta sottolinea l’importanza attribuita al rispetto delle regole e all’integrità sportiva nelle competizioni internazionali.
Parallelamente, il team professionistico Talon Esports ha rescisso immediatamente ogni rapporto contrattuale con Tokyogurl. Inoltre, Garena, sviluppatore del gioco “Realm of Valor”, ha inflitto all’atleta una squalifica a vita da tutte le manifestazioni ufficiali relative al titolo.
Il presidente della TESF Santi Lothong ha espresso pubblicamente le proprie scuse dichiarando che sarà avviata una revisione interna rigorosa volta a migliorare i sistemi di monitoraggio tecnico nelle future gare ed evitare simili episodi.
principali protagonisti coinvolti nello scandalo
- Warasin Naphat (Tokyogurl): giocatrice accusata di utilizzo illecito di software remoto;
- Talon Esports: squadra professionistica della giocatrice che ne ha interrotto immediatamente il contratto;
- TESF (Federazione Thailandese degli eSport): ente organizzatore che ha deciso il ritiro della squadra e promesso indagini approfondite;
- Garena: casa produttrice del videogioco “Realm of Valor”, responsabile della sanzione definitiva con squalifica a vita;
- Santi Lothong: presidente TESF autore delle scuse ufficiali e promotore dei controlli futuri.
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