Il mercato degli smartphone si trova attualmente in una fase di stallo, caratterizzata da un rallentamento significativo nelle migliorie tecniche e da un aumento dei costi dovuto alla crisi della memoria RAM. Questi fattori stanno influenzando le abitudini di aggiornamento degli utenti, che tendono a mantenere il proprio dispositivo per periodi più lunghi rispetto al passato.
abitudini di aggiornamento degli smartphone
Un recente sondaggio condotto su oltre 5.200 partecipanti ha evidenziato che quasi la metà degli utenti preferisce sostituire il proprio smartphone ogni tre anni o anche oltre, con una percentuale del 49,3%. Questa scelta rispecchia anche la durata contrattuale tipica offerta da operatori come Verizon e AT&T, pari a 36 mesi.
L’analisi delle risposte mostra inoltre come molti consumatori aspettino il malfunzionamento del dispositivo prima di procedere all’acquisto di un nuovo modello, rappresentando il 29,8% del campione. In questo modo si massimizza il valore economico dell’investimento iniziale.
motivazioni dietro la scelta di mantenere lo smartphone a lungo
La stagnazione nelle innovazioni tecnologiche è uno dei principali motivi che spingono gli utenti a posticipare l’aggiornamento. Le caratteristiche hardware e le funzionalità offerte dai nuovi modelli non presentano differenze tali da giustificare un cambio frequente.
differenze tra mercati internazionali
Mentre i brand cinesi mostrano progressi più evidenti nel proporre novità significative, negli Stati Uniti spesso si assiste al lancio di dispositivi con specifiche simili ai modelli precedenti, limitando ulteriormente l’interesse al rinnovo anticipato.
frequenza media degli aggiornamenti secondo il sondaggio
- Aggiornamenti ogni tre o più anni: scelti dal 49,3% degli intervistati;
- Aggiornamenti solo in caso di guasto: preferiti dal 29,8%;
- Aggiornamenti biennali: adottati dal 15,5%;
- Aggiornamenti annuali: effettuati dal 5,4%, principalmente da appassionati ed esperti tecnologici.
prospettive future sul ciclo di aggiornamento
L’aumento dei prezzi e la scarsità di miglioramenti rilevanti potrebbero spingere sempre più utenti a prolungare ulteriormente la vita utile del proprio smartphone. Operatori come T-Mobile stanno valutando l’estensione del ciclo di upgrade da due a tre anni per adeguarsi alle nuove dinamiche del mercato.












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