ChatGPT si evolve ulteriormente con l’introduzione di un proprio store dedicato alle applicazioni, ampliando in modo significativo le sue funzionalità e la capacità di integrazione con servizi esterni. Questa novità rappresenta un passo importante per rendere l’intelligenza artificiale più versatile e personalizzabile, offrendo agli utenti strumenti aggiuntivi direttamente all’interno dell’interfaccia.
chatgpt potenziato grazie allo store di app integrato
OpenAI ha reso disponibile il proprio SDK agli sviluppatori, consentendo loro di realizzare applicazioni che operano all’interno dell’ambiente ChatGPT. Ciò permette di arricchire l’esperienza utente con funzionalità specifiche non presenti nella versione base del modello AI. Gli utenti possono quindi esplorare lo store per individuare app che soddisfino esigenze particolari o migliorino flussi di lavoro esistenti.
L’azienda descrive questa innovazione come la possibilità di utilizzare app selezionate per compiere azioni automatizzate, consultare informazioni provenienti da fonti dati personali, condurre ricerche approfondite su più risorse con relative citazioni e sincronizzare contenuti aggiornati nelle basi conoscitive degli spazi di lavoro.
connessione tra chatgpt e strumenti esterni tramite app
I cosiddetti “connettori”, ovvero strumenti esterni come Google Drive, Dropbox o Canva precedentemente collegati a ChatGPT, sono stati rinominati ufficialmente “app”. Questo cambiamento riflette una maggiore apertura verso uno sviluppo modulare simile a quello dei sistemi operativi mobili iOS e Android, dove le app terze parti ampliano notevolmente le funzioni offerte dalla piattaforma principale.
possibili strategie di monetizzazione dello store openai
L’introduzione dello store apre anche interrogativi riguardo alla possibile generazione di ricavi da parte di OpenAI. Seguendo il modello adottato da Apple e Google, che ottengono profitti trattenendo una percentuale sulle vendite delle applicazioni distribuite nei loro store ufficiali, è plausibile ipotizzare un percorso analogo per OpenAI.
Al momento non sono state comunicate decisioni definitive in merito; OpenAI ha dichiarato che sta valutando diverse opzioni monetarie nel tempo, inclusa la vendita di beni digitali. L’obiettivo è apprendere dalle modalità con cui sviluppatori e utenti interagiscono con le nuove app prima di definire strategie precise.
sostenibilità economica nel settore dell’intelligenza artificiale
Il settore AI registra spesso costi operativi elevati che superano i ricavi derivanti dagli abbonamenti a pagamento. Poiché aumentare i prezzi degli abbonamenti potrebbe risultare poco pratico, una quota sui guadagni generati dallo store delle app potrebbe rappresentare una soluzione efficace per garantire sostenibilità finanziaria a lungo termine.
- Sviluppatori indipendenti
- Aziende tecnologiche partner
- Fornitori di servizi cloud integrati
- Piattaforme software esterne come Google Drive e Dropbox
- Strumenti creativi quali Canva












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