Verizon è stata recentemente al centro di una controversia legale riguardante la sua politica di sblocco dei dispositivi mobili, con impatti significativi per i consumatori e le normative vigenti. La questione riguarda l’applicazione retroattiva di nuovi requisiti per il mantenimento del servizio a pagamento, che ha generato un contenzioso giudiziario e una sentenza sfavorevole all’operatore.
verizon e la politica di sblocco dei dispositivi
Da diversi anni, Verizon è l’unico operatore telefonico obbligato a sbloccare tutti i dispositivi completamente pagati entro 60 giorni dall’acquisto, in base a un accordo stabilito con la Federal Communications Commission (FCC). Nonostante Verizon abbia presentato ricorso contro questa limitazione, fino alla decisione definitiva deve rispettare tali disposizioni. Sono emersi casi in cui l’azienda non ha osservato pienamente queste regole.
la controversia legale nata in kansas
A febbraio 2025, un cliente residente in Kansas ha acquistato un iPhone tramite il marchio Straight Talk, controllato da Verizon. L’intenzione era quella di attivare il dispositivo pagando il telefono e un mese di servizio, per poi passare successivamente a un altro operatore dopo il periodo obbligatorio di sblocco di 60 giorni.
Dopo tale termine, però, è stato scoperto che Verizon aveva modificato la propria politica ad aprile imponendo come condizione indispensabile il mantenimento continuo del servizio durante tutto il periodo dei 60 giorni per poter ottenere lo sblocco. Questa modifica è stata applicata retroattivamente anche ai telefoni acquistati prima della variazione.
violazione delle norme fcc e ricorso giudiziario
Le regole attualmente vigenti della FCC prevedono che i telefoni Verizon debbano essere sbloccati automaticamente dopo 60 giorni dall’attivazione senza condizioni aggiuntive relative alla continuità del servizio. Di fronte al rifiuto dell’operatore e all’assenza di interventi da parte della FCC nonostante le segnalazioni, il cliente ha deciso di intraprendere azioni legali contro Verizon.
esito del processo e conseguenze
La causa si è conclusa con una sentenza favorevole al consumatore: il giudice ha stabilito che Verizon ha violato la legge statale sulla tutela dei consumatori del Kansas modificando unilateralmente termini essenziali dopo la vendita. È stato così ordinato all’azienda di rimborsare sia il costo del telefono sia quello dei servizi associati.
impatto sulle pratiche commerciali degli operatori telefonici
Questo caso evidenzia come Verizon stia agendo come se avesse già vinto l’appello contro l’obbligo dello sblocco entro i 60 giorni o comunque tenti sistematicamente di aggirare le regole a proprio vantaggio economico. Non si tratta però dell’unica compagnia coinvolta in comportamenti simili: anche altri operatori come T-Mobile e AT&T hanno affrontato cause per pratiche ingannevoli o scorrette nei confronti degli utenti.
- Patrick Roach, cliente coinvolto nella causa legale
- Verizon Wireless, operatore telefonico interessato dalla controversia
- Straight Talk, marchio controllato da Verizon utilizzato per l’acquisto del dispositivo
- T-Mobile, altro operatore precedentemente citato in cause simili nel settore mobile
- AT&T, compagnia telefonica con precedenti episodi analoghi riguardo alle politiche sui dispositivi mobili
L’intervento giudiziario rappresenta dunque una vittoria importante per i consumatori contro pratiche commerciali considerate scorrette dagli enti regolatori e dalle autorità statali competenti.








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