Apple e Google continuano a ospitare applicazioni inserite nella lista nera nonostante le sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Diverse app collegate a istituti finanziari russi e altre entità soggette a restrizioni risultano ancora disponibili sugli store digitali, sollevando dubbi sulla gestione e il controllo delle piattaforme da parte dei giganti tecnologici.
app store e play store mantengono app vietate nonostante le sanzioni statunitensi
Secondo un’indagine condotta dal gruppo Tech Transparency Project (TPP), alcune applicazioni legate a banche russe sanzionate dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, nonché ad altre organizzazioni come la Xinjiang Production and Construction Corp e una banca yemenita associata agli Houthi, rimangono accessibili su App Store e Play Store.
Il rapporto evidenzia inoltre che alcuni sviluppatori hanno modificato leggermente i nomi delle proprie app per eludere i controlli, aggiungendo ad esempio la sigla “OOO”, abbreviazione russa per “società a responsabilità limitata”. Questo comportamento ha messo in luce lacune nel sistema di verifica adottato da Apple e Google.
Katie Paul, direttrice del TPP, ha sottolineato come entrambe le aziende abbiano promesso ambienti sicuri e affidabili per gli utenti, ma la mancata identificazione chiara delle entità sanzionate genera interrogativi sul processo di valutazione delle applicazioni presenti negli store.
posizione di apple sulle app in violazione delle sanzioni
I dati indicano che Google ha ospitato inizialmente 18 app problematiche, rimuovendone quasi tutte tranne una. Apple invece aveva segnalato la presenza di 52 app potenzialmente in violazione; ne ha eliminate 35 tra cui quelle rimosse in due fasi distinte. Rimane incerto il motivo per cui alcune applicazioni siano state mantenute attive su entrambe le piattaforme.
Apple sostiene che non tutte le app identificate costituiscano effettivamente una violazione delle sanzioni. La società ha dichiarato di aver rafforzato i propri processi di revisione ed elogiato il lavoro svolto dal TPP. Vista l’entità del numero di app coinvolte, Cupertino rischia maggiormente azioni legali o multe rispetto a Google, anche considerando precedenti casi giudiziari risalenti al 2019 nei quali si è evitata una pesante penalizzazione grazie all’autodenuncia.
L’azienda si impegna comunque a bloccare tempestivamente eventuali nuove app che possano infrangere normative simili in futuro.
dichiarazioni ufficiali sulle responsabilità tecnologiche relative alle sanzioni
Un portavoce del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti non ha voluto fornire commenti specifici sulla vicenda ma ha ricordato che le imprese tecnologiche devono essere consapevoli delle sanzioni vigenti negli USA e valutare attentamente i rischi di conformità effettuando adeguati controlli preventivi.
- Banche russe collegate alle app bloccate
- Xinjiang Production and Construction Corp
- Banca yemenita associata agli Houthi
- Sviluppatori con nomi modificati (es. aggiunta della sigla OOO)
- Tecnologie Apple e Google coinvolte nella gestione degli store digitali
- Tecnologia Transparency Project (TPP) come ente di vigilanza indipendente
- Dichiarazioni ufficiali del Dipartimento del Tesoro USA riguardo alla compliance aziendale










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