Negli ultimi giorni, una significativa svolta nella politica statunitense sulle esportazioni di semiconduttori ha catturato l’attenzione globale. La decisione di autorizzare l’export del chip NVIDIA H200 verso la Cina rappresenta un cambiamento rilevante rispetto alle restrizioni imposte dal 2022 e segna un nuovo capitolo nelle strategie tecnologiche e commerciali degli Stati Uniti.
nvidia h200: apertura all’esportazione verso la cina
Il presidente degli Stati Uniti ha ufficializzato l’autorizzazione all’esportazione del chip NVIDIA H200 in Cina, imponendo però che il 25% dei profitti generati venga destinato al governo americano. Tale misura è stata comunicata direttamente al presidente cinese Xi Jinping, ricevendo una risposta favorevole. Questa decisione rappresenta un’inversione rispetto alle rigide limitazioni sugli hardware avanzati per l’intelligenza artificiale introdotte nel 2022.
ruolo di nvidia e reazioni di mercato
Jensen Huang, amministratore delegato di NVIDIA, ha incontrato privatamente il presidente statunitense a Washington per sollecitare la riapertura delle esportazioni e proporre una regolamentazione federale uniforme per il settore AI, al fine di evitare frammentazioni normative tra stati. Subito dopo l’incontro, il Dipartimento del Commercio USA si è mosso per autorizzare la vendita dell’H200. A seguito della notizia, le azioni NVIDIA hanno registrato un incremento significativo sia durante la chiusura delle contrattazioni sia nelle sessioni after-hours.
L’H200 costituisce un’evoluzione dell’H100, con maggiore capacità di memoria ad alta larghezza di banda e velocità superiore nel trattamento dati; è stato presentato per la prima volta due anni fa. Un portavoce NVIDIA ha sottolineato come questa concessione favorisca la competitività americana nel settore dei semiconduttori, precisando che le forniture saranno riservate a clienti commerciali approvati dal Dipartimento del Commercio.
esclusione delle nuove generazioni di chip dall’accordo
Il presidente ha specificato che i più recenti modelli Blackwell e Rubin non rientrano nell’intesa sull’esportazione e continueranno a essere riservati prioritariamente ai clienti interni agli Stati Uniti. Le caratteristiche tecniche indicano che Rubin sarà disponibile presumibilmente nel 2026 con tecnologia a 3 nanometri e offrirà prestazioni computazionali fino a tre volte superiori rispetto al sistema Blackwell, raggiungendo fino a 1,2 exaFLOPS in FP8 su singolo superchip.
Nella sua dichiarazione pubblicata su Truth Social, Trump ha criticato le politiche dell’amministrazione Biden che avrebbero costretto le aziende americane a investire ingenti somme nello sviluppo di prodotti meno performanti, rallentando così innovazione e danneggiando l’occupazione nazionale. Ha ribadito l’impegno a tutelare la sicurezza nazionale, creare posti di lavoro e mantenere gli Stati Uniti leader nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Il Dipartimento del Commercio sta finalizzando dettagli simili anche per altre aziende americane quali AMD e Intel.
domanda cinese nel mercato dei chip ai in forte crescita
I dati analitici stimano che entro il 2025 la domanda cinese di chip AI raggiungerà circa 39,5 miliardi di dollari (circa 308 miliardi HKD), mentre l’offerta prevista ammonterebbe a circa 37 miliardi (circa 288 miliardi HKD), lasciando quindi un gap pari a circa 2,5 miliardi USD (195 miliardi HKD). Durante il periodo delle restrizioni all’export USA, Huawei ed altri fornitori locali hanno incrementato significativamente la loro quota di mercato — attesa passare dal 17% del 2023 al previsto 55% entro il 2027 — mentre Nvidia vede ridursi gradualmente la propria quota dal picco del 66% nel 2024 al previsto 54% nel corso del prossimo anno.
iniziative future per regolamentare il settore ai negli usa
In linea con le richieste avanzate da Jensen Huang, è prevista nei prossimi giorni la firma da parte dell’amministrazione Trump di un ordine esecutivo volto ad armonizzare le norme federali sul controllo industriale e sulle licenze relative all’intelligenza artificiale. Nonostante alcune controversie parlamentari nate da proposte legislative volte a bloccare tali esportazioni tecnologiche sensibili, l’esecutivo ha deciso comunque di procedere con questa nuova strategia commerciale.
- Jensen Huang, CEO Nvidia
- Donald Trump, Presidente USA
- Xi Jinping, Presidente Cina
- Aziende coinvolte: Nvidia, AMD, Intel
- Cina: Huawei ed altri fornitori locali AI chip











Lascia un commento