multa dell’unione europea a piattaforme, elon musk contro le accuse di inganno

La Commissione Europea ha inflitto una sanzione storica a X, segnando il primo caso di multa applicata in base al Digital Services Act (DSA). L’ammontare della sanzione supera i 100 milioni di euro, con accuse precise riguardanti la gestione del sistema di verifica degli account e la trasparenza pubblicitaria.

multa record a x per violazioni del digital services act

Il 5 dicembre, la Commissione Europea ha annunciato una multa pari a 102 milioni di euro nei confronti di X, piattaforma social accusata di non rispettare le norme previste dal DSA. Il motivo principale riguarda il sistema delle spunte blu che, secondo Bruxelles, risulta ingannevole per gli utenti: chiunque può ottenerla semplicemente pagando senza un’effettiva verifica dell’identità, aumentando così i rischi legati a frodi e impersonificazioni.

problemi di trasparenza pubblicitaria e accesso ai dati

X è stata altresì contestata per non aver adempiuto agli obblighi relativi alla trasparenza nella gestione degli annunci pubblicitari. In particolare:

  • il repository degli annunci presenta funzionalità di ricerca insufficienti;
  • mancano dettagli su contenuti pubblicitari e finanziatori;
  • viene ostacolato l’accesso indipendente dei ricercatori ai dati pubblici.

La Commissione ha imposto termini precisi per porre rimedio alle criticità: entro 60 giorni deve essere risolto il problema delle spunte blu e entro 90 giorni devono essere migliorati i meccanismi relativi agli annunci e all’accesso ai dati, pena ulteriori sanzioni.

reazioni di elon musk e supporto politico

L’imprenditore Elon Musk ha reagito definendo la multa come “bullshit” attraverso un post sulla piattaforma stessa, attaccando duramente l’Unione Europea. Il suo intervento ha trovato eco tra esponenti politici statunitensi vicini all’ex presidente Trump, come Marco Rubio, che hanno interpretato la sanzione come un attacco mirato alle aziende tecnologiche americane.

Nikita Bier, responsabile prodotto di X, ha inoltre denunciato un abuso da parte della Commissione nell’utilizzo di account pubblicitari inattivi per diffondere video falsi amplificando così l’impatto negativo sulla piattaforma. L’account incriminato è stato bloccato e le vulnerabilità corrette tempestivamente.

dichiarazioni contrapposte rispetto al passato

L’autorità europea sottolinea che il DSA vieta chiaramente ogni forma di falsa certificazione dell’identità online. La struttura adottata da X rende difficile distinguere tra account autentici e contraffatti. È significativo notare che Elon Musk aveva espresso sostegno al DSA durante la sua approvazione nel 2022; oggi invece si mostra fortemente critico nei confronti della normativa europea.

personalità coinvolte nella vicenda

  • Elon Musk, imprenditore e proprietario della piattaforma X;
  • Nikita Bier, responsabile prodotto presso X;
  • Marco Rubio, politico statunitense vicino all’amministrazione Trump;
  • Commissione Europea, ente regolatore europeo responsabile dell’applicazione del DSA.

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