La tecnologia Qi2 rappresenta una delle innovazioni più attese nel campo della ricarica wireless, soprattutto dopo il lancio di MagSafe da parte di Apple con l’iPhone 12. Nonostante un ritardo nell’adozione da parte del Wireless Power Consortium (WPC), il primo dispositivo Android ampiamente disponibile con supporto Qi2 è stato il Google Pixel 10.
Questa evoluzione avrebbe dovuto rivoluzionare la modalità di ricarica magnetica, ma l’esperienza pratica ha mostrato alcune limitazioni significative che influenzano l’efficacia quotidiana della tecnologia.
caratteristiche e limiti della ricarica qi2 sul pixel 10 pro
velocità di ricarica insufficiente per un uso pratico
Google ha chiarito fin dall’inizio che la ricarica wireless tramite Qi2 sul Pixel 10 Pro non raggiunge le velocità di una connessione cablata. In particolare, la potenza massima si ferma a 15W, mentre altri modelli come il Pixel 10 Pro XL possono arrivare fino a 25W.
L’utilizzo quotidiano ha però evidenziato problemi: nonostante la presenza di uno stand wireless, la carica rimane spesso sotto soglia accettabile durante le ore d’uso, rendendo difficile partire con una batteria pienamente carica.
- bassa potenza effettiva rilevata intorno ai 2,5-4W;
- difficoltà nel raggiungere i valori teorici dichiarati;
- necessità di utilizzare modalità risparmio energetico per compensare la scarsa autonomia residua.
affidabilità superiore della ricarica cablata rispetto a quella wireless
preferenza per metodi tradizionali in assenza di prestazioni soddisfacenti
L’esperienza dimostra come la ricarica via cavo rimanga decisamente più affidabile e veloce rispetto alla soluzione wireless Qi2. Per questo motivo è stata adottata una configurazione mista: lo smartphone viene posizionato su uno stand magnetico ma alimentato tramite cavo USB.
- aumento significativo della velocità di ricarica;
- batteria quasi sempre al massimo prima dell’uscita;
- sfruttamento dello stand come supporto senza compromettere tempi e capacità di carica.
limitazioni intrinseche della tecnologia qi2 nella pratica quotidiana
vantaggi estetici ma nessuna rivoluzione funzionale immediata
I vantaggi offerti dalla ricarica magnetica sono indubbiamente legati alla comodità d’uso e all’estetica, specialmente per chi utilizza custodie compatibili. Dal punto di vista delle prestazioni energetiche, Qi2 non garantisce miglioramenti sostanziali rispetto alle precedenti generazioni.
- compatibilità con custodie magnetiche già diffuse;
- difficoltà nel raggiungimento costante dei picchi massimi dichiarati;
- necessità di combinare accessori specifici per ottenere risultati ottimali.
trasparenza necessaria sulle reali capacità delle velocità di ricarica degli smartphone
L’attuale scenario mostra come sia complesso comprendere quali elementi incidano realmente sulla velocità effettiva della ricarica wireless. Vari fattori influiscono:
- sorgente energetica utilizzata (alimentatore);
- taglio e qualità del cavo USB;
- caratteristiche dello stand o base di ricarica;
- stato attuale della batteria del dispositivo;
- sistema operativo e gestione interna dell’alimentazione.
Sebbene vengano pubblicizzate velocità massime elevate, è fondamentale che produttori e accessori forniscano indicazioni chiare sui requisiti necessari per avvicinarsi a tali performance. Ad esempio, alcuni supporti permettono profili multipli (5W,7.5W,10W e fino a15W) senza però specificare cosa determina il passaggio tra essi.
A fronte delle difficoltà riscontrate con Qi2, l’approccio più pragmatico resta quello di affidarsi a caricabatterie cablati affidabili abbinati a cavi certificati per evitare delusioni nelle prestazioni quotidiane.












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