Le autorità russe hanno intensificato la regolamentazione delle piattaforme tecnologiche straniere, estendendo il blocco a diverse applicazioni di comunicazione e social network. Tra le ultime misure adottate spicca la restrizione dell’uso di FaceTime, l’applicazione di videochiamata sviluppata da Apple, accusata senza prove ufficiali di essere utilizzata per attività illegali quali organizzazione di attacchi terroristici e frodi.
blocco di facetime e altre piattaforme negli ultimi provvedimenti russi
Il 4 dicembre, Roskomnadzor ha annunciato il blocco totale di FaceTime in Russia. L’ente regolatore ha motivato questa decisione con presunte implicazioni dell’app nel reclutamento criminale e nella diffusione di truffe ai danni dei cittadini russi, sebbene non siano stati forniti elementi concreti a sostegno. Questa azione segue un trend già avviato che ha interessato altre piattaforme come YouTube (Google), WhatsApp (Meta) e Telegram, soggette a limitazioni più o meno severe.
espansione del divieto anche ad altri servizi digitali
Oltre a FaceTime, sono stati bloccati anche altri servizi statunitensi:
- Roblox, piattaforma ludica per bambini, accusata di diffondere contenuti estremisti e propaganda LGBT;
- Snapchat, social network anch’esso soggetto al divieto;
- Viber e Signal, applicazioni già precedentemente interdette;
- WhatsApp e Telegram, le cui funzioni vocali risultano disabilitate dall’inizio dell’anno con limitazioni anche sulle chat testuali.
L’impatto sul traffico dati è evidente: YouTube ha subito una riduzione del flusso fino al 20% rispetto alla norma, effetto attribuito da membri del parlamento russo a un rallentamento volontario imposto dalle autorità.
sostegno alle app nazionali e preoccupazioni sulla privacy degli utenti
A fronte dei blocchi alle applicazioni straniere, il governo promuove l’utilizzo della app nazionale denominata MAX, definita una “super app” che integra messaggistica, servizi governativi e pagamenti. Critiche emergono riguardo alla sua natura potenzialmente invasiva: la politica sulla privacy prevede la condivisione obbligatoria dei dati degli utenti con le autorità su richiesta ed è priva di sistemi efficaci di crittografia end-to-end. Inoltre:
- L’installazione obbligatoria della app MAX è imposta sia sui nuovi smartphone sia su quelli già in uso;
- L’utilizzo di alternative per la messaggistica è vietato;
- Tale normativa si estende anche nelle aree occupate dalla Russia in Ucraina.
difficoltà nell’accesso dovute alla resistenza sulle tecnologie crittografiche
L’origine del blocco nei confronti di FaceTime risiede nel rifiuto da parte di Apple di consentire all’intelligence russa (FSB) l’accesso alle conversazioni criptate. La protezione end-to-end offerta dall’applicazione non è stata compromessa per esigenze governative. Inizialmente focalizzata su WhatsApp e Telegram – le applicazioni più diffuse – la repressione si è estesa a FaceTime quando gli utenti hanno iniziato a preferirla come alternativa dopo la disabilitazione delle funzionalità vocali sugli altri servizi. Dal giorno del blocco molti abitanti della capitale Mosca riferiscono l’impossibilità di effettuare chiamate tramite FaceTime, visualizzando messaggi d’errore come “utente non raggiungibile”.












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