Steve Jobs Archive ha recentemente reso disponibile un’intervista inedita di Steve Jobs, rilasciata in occasione del trentesimo anniversario della fondazione di Pixar. Questo materiale offre una preziosa testimonianza sul percorso di crescita di Pixar e sulle convinzioni di Jobs riguardo alla gestione dell’innovazione tecnologica e creativa. Le idee espresse mantengono tuttora un forte valore, soprattutto nell’era dell’intelligenza artificiale.
la visione innovativa di steve jobs sulla leadership aziendale
Secondo Steve Jobs, il ruolo del CEO nelle industrie creative e tecnologiche si colloca in una posizione «invertita» rispetto alla tradizionale gerarchia: il vertice dirigenziale agisce infatti come supporto ai talenti operativi. Egli sottolineava che gli artisti e gli ingegneri rappresentano la risorsa più rara e preziosa, capace di produrre risultati straordinari. Per questo motivo, è fondamentale creare un ambiente lavorativo che favorisca la loro espressione senza ostacoli burocratici.
Il management deve quindi assumere un atteggiamento di servizio verso questi professionisti, eliminando barriere e facilitando il loro lavoro creativo. Questa struttura a “piramide rovesciata” ha permesso a Pixar di attrarre e mantenere talenti d’eccellenza nel tempo.
l’integrazione tra cultura silicon valley e hollywood nella gestione pixar
Jobs evidenziava l’unicità della cultura aziendale Pixar come fusione tra due modelli distinti: quello tipico di Hollywood basato su contratti rigidi («bastone») e quello della Silicon Valley improntato a incentivi azionari («carota»). Preferendo quest’ultimo sistema, egli riteneva che la condivisione degli obiettivi attraverso la partecipazione azionaria creasse un legame più solido tra dipendenti e impresa.
L’approccio adottato da Pixar valorizza la libertà individuale: chi non desidera far parte del progetto è libero di andarsene indipendentemente dalla presenza o meno di vincoli contrattuali. Questo modello aperto ha rappresentato uno dei fattori chiave per il successo nel reclutamento delle migliori professionalità creative e tecniche.
il valore duraturo delle storie oltre la tecnologia
Nell’intervista emerge con forza il pensiero di Jobs riguardo al contenuto narrativo: mentre le tecnologie sono soggette a rapida obsolescenza — spesso con cicli brevissimi — le storie ben costruite conservano intatto il loro potere emozionale nel tempo. A titolo esemplificativo citava «Biancaneve» (1937), ancora capace dopo decenni di suscitare emozioni autentiche nelle nuove generazioni.
Jobs sosteneva che anche opere moderne come «Toy Story» saranno apprezzate in futuro non per i progressi tecnologici utilizzati ma per la qualità narrativa centrata su temi universali quali l’amicizia. Ribadiva inoltre che nessuna innovazione tecnica può trasformare una storia mediocre in una valida.
L’interesse per l’aumento della complessità visiva parallelo all’evoluzione delle capacità computazionali era parte integrante della filosofia Pixar, anticipando alcune riflessioni attuali sull’intelligenza artificiale generativa. La centralità dell’essere umano e del racconto rimane quindi un insegnamento imprescindibile per i creatori contemporanei.
personalità coinvolte nell’intervista
- Steve Jobs, cofondatore Apple e figura chiave nello sviluppo Pixar;
- I principali artisti ed ingegneri impegnati presso Pixar durante gli anni cruciali;
- I dirigenti responsabili della cultura aziendale ispirata alle realtà hollywoodiane e silicon valley;
- I protagonisti dello sviluppo tecnologico legato alla grafica computerizzata;
- I narratori che hanno contribuito al successo dei lungometraggi firmati Pixar.











Lascia un commento