Una scoperta significativa è stata effettuata nel relitto del sommergibile OceanGate Titan, affondato oltre due anni fa a seguito di un’esplosione interna. Nel corso delle operazioni di recupero, è stata rinvenuta una videocamera subacquea quasi intatta, contenente una scheda di memoria SanDisk perfettamente conservata che ha permesso di recuperare immagini e video preziosi per l’indagine sull’incidente.
caratteristiche della videocamera subacquea ritrovata
La videocamera recuperata appartiene al modello Rayfin Mk2 Benthic prodotto da SubC ed è dotata di un involucro in titanio e cristallo sintetico zaffiro, progettato per resistere a profondità fino a 6.000 metri. Il sommergibile Titan è esploso a circa 3.300 metri di profondità. Nonostante il corpo esterno sia rimasto integro, la lente si è frantumata e la scheda elettronica ha subito danni lievi.
rapporti ufficiali e cause dell’incidente
Il National Transportation Safety Board (NTSB) degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto nel ottobre 2025 che attribuisce l’esplosione a difetti ingegneristici nella progettazione del sommergibile. In particolare, il guscio in composito di fibra di carbonio non ha superato adeguati test e presentava anomalie strutturali significative. L’uso ripetuto aveva portato a fatica del materiale con microfessure che hanno causato il cedimento catastrofico sotto pressione.
resistenza della scheda di memoria sanDisk in condizioni estreme
Secondo Tom’s Hardware, la scheda memorizzativa all’interno della videocamera è una SanDisk Extreme Pro da 512 GB, dal costo accessibile sul mercato. La memoria era criptata completamente e suddivisa tra una piccola partizione per aggiornamenti del sistema operativo e una più ampia destinata ai dati utente. L’urto ha danneggiato componenti chiave come connettori e microcontrollori sulla scheda madre, complicando le operazioni di estrazione dei dati.
I tecnici hanno rimosso il chip NVRAM contenente le chiavi crittografiche per creare un duplicato binario della scheda ed eseguire la riparazione sostituendo la scheda madre danneggiata. La collaborazione tra SubC Imaging, il Canadian Transportation Safety Board e l’NTSB statunitense ha permesso l’uso di apparecchiature specializzate per replicare le funzioni originali della circuiteria ed estrarre i dati senza ulteriori livelli di cifratura applicati al file system.
dati multimediali recuperati ma non relativi all’ultimo viaggio
Dall’analisi sono state recuperate dodici fotografie ad alta risoluzione (4.056 x 3.040 pixel) e nove video UHD. Questi materiali non riguardano però l’ultima immersione del Titan ma mostrano scene subacquee con sommozzatori e filmati realizzati presso lo studio remoto del Marine Institute a Terranova.
L’impostazione della videocamera prevedeva infatti il trasferimento continuo dei dati su dispositivi esterni, motivo per cui non sono stati trovati file relativi alla giornata dell’incidente.
dettagli sull’esplosione interna del sommergibile titan
L’esplosione interna ha provocato la morte immediata dei cinque occupanti a bordo. La causa principale è stata identificata nel cedimento improvviso dello scafo in fibra di carbonio incapace di sopportare la pressione marina pari a circa trecentoottanta volte quella atmosferica superficiale.
Gli esperti ritengono che i ripetuti cicli d’immersione abbiano indebolito progressivamente il materiale attraverso fenomeni di fatica meccanica e formazione di fessure microscopiche fino al collasso istantaneo avvenuto nell’arco di pochi millisecondi senza possibilità alcuna di sopravvivenza.
- OceanGate Titan
- NTSB (National Transportation Safety Board)
- SubC Imaging – produttore Rayfin Mk2 Benthic Camera
- Tom’s Hardware – analisi hardware SanDisk Extreme Pro
- Canadian Transportation Safety Board
- Marine Institute – studio remoto Newfoundland
- Titanium and synthetic sapphire housing technology
- Causa: difetti strutturali composito fibra carbonio
- Danni: lente rotta, PCB compromessa parzialmente
- Dati recuperati: immagini statiche + video UHD non ultimo viaggio












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