Innovazioni nel settore energetico stanno emergendo grazie all’integrazione di tecnologie informatiche con sistemi di riscaldamento domestico, offrendo soluzioni efficienti e sostenibili per ridurre i costi energetici e le emissioni.
heatHub: il data center domestico a basse emissioni
HeatHub rappresenta un sistema sviluppato dalla startup britannica Thermify, progettato per trasformare il calore generato da un cluster di mini-computer in energia termica utilizzabile per il riscaldamento e la produzione di acqua calda nelle abitazioni. L’unità integra tra i 500 e 560 moduli Raspberry Pi Compute Module (CM4 o CM5), che durante l’elaborazione dati producono calore catturato da olio minerale. Questo calore viene convogliato verso l’impianto idraulico domestico, sostituendo così i tradizionali boiler a gas.
L’apparecchiatura ha dimensioni comparabili a quelle di un frigorifero ed è installata in una dependance esterna, come una casetta da giardino.
primi risultati e implementazione sul territorio
I primi utilizzatori del sistema sono stati Terrence Bridges, 76 anni, e sua moglie Lesley, 75 anni, residenti nella contea dell’Essex dal dicembre scorso. Secondo Terrence, il nuovo impianto ha garantito una significativa riduzione dei costi per il riscaldamento. Anche Daniel Greenwood, responsabile della gestione immobiliare presso Eastlight Community Homes, ha definito i risultati iniziali estremamente positivi. Il progetto prevede ora l’estensione dell’installazione ad altre cinquanta abitazioni.
- Terrence Bridges (utente pilota)
- Lesley Bridges (utente pilota)
- Daniel Greenwood (responsabile gestione immobiliare Eastlight Community Homes)
shield: iniziativa per la transizione energetica nelle aree a basso reddito
L’iniziativa SHIELD (Smart Heat and Intelligent Energy in Low-Income Districts) è stata avviata nel marzo del 2023 con un budget superiore ai5,4 milioni di sterline. Il programma si rivolge alle famiglie con difficoltà economiche nell’affrontare le spese di riscaldamento fornendo tecnologie avanzate senza costi iniziali tramite società di servizi energetici (ESCo).
modello economico e obiettivi futuri
Secondo Travis Theune, CEO di Thermify, le spese elettriche generate dall’operatività di HeatHub sono coperte dalle aziende clienti che utilizzano queste infrastrutture distribuite per elaborare dati o applicazioni meno intensive rispetto all’intelligenza artificiale. L’obiettivo del progetto è implementare ogni anno fino al 2030 circa100.000 soluzioni a basse emissioni.
- Travis Theune (CEO Thermify)
- Aziende clienti ESCo
- Bassorendenti beneficiari SHIELD
dati termici da data center: tendenza globale verso la sostenibilità
Nell’ambito delle politiche governative britanniche volte alla promozione delle energie pulite, sono stati stanziati fondi pari a quasi65 milioni di sterline, destinati a cinque progetti innovativi nel settore energetico pulito. Tra questi figura lo sviluppo nell’area Old Oak Park Royal di Londra che mira a utilizzare il calore residuo prodotto da grandi data center per riscaldare oltre10.000 abitazioni e ampie superfici commerciali.
A livello europeo i Paesi nordici si distinguono come pionieri nell’impiego efficiente del calore derivante dai data center; ad esempio Google ha integrato nel proprio centro dati situato ad Hamina in Finlandia un sistema capace di soddisfare circa l’80% del fabbisogno termico annuale locale.
avvertenze tecniche sull’utilizzo domestico dei sistemi heatHub
Sebbene promettente, HeatHub non costituisce una soluzione fai-da-te: richiede componentistica specializzata come scambiatori termici progettati su misura, sistemi avanzati di ventilazione e bilanciamento dei carichi elettrici nonché strumenti per la gestione remota dei server. Un utilizzo autonomo potrebbe comportare consumi elettrici superiori ai benefici termici prodotti; inoltre gli impianti elettrici domestici standard potrebbero non supportare adeguatamente l’assorbimento continuativo richiesto dai rack server.















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