Bitcoin sequestrati negli usa: accuse di hackeraggio cinese e la posizione del legale di chen zhi

Il recente annuncio del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha portato alla luce uno dei casi più significativi di sequestro di criptovalute nella storia. In ottobre, è stata dichiarata la confisca di circa 127,271 Bitcoin, corrispondenti a un valore stimato di 150 miliardi di dollari. Questa operazione ha sollevato interrogativi e accuse sul coinvolgimento della Cina nel furto iniziale delle criptovalute.

sequestro record da parte del dipartimento di giustizia

In data 14 ottobre, il Dipartimento di Giustizia ha emesso un comunicato in cui accusa Chen Zhiyue, attualmente latitante, di frodi telematiche e riciclaggio. La richiesta per il sequestro dei Bitcoin è stata presentata al tribunale, evidenziando che tali beni erano custoditi in un wallet crittografico sotto il controllo di Chen. Contestualmente, il Tesoro degli Stati Uniti ha inserito nove società legate a questo gruppo in una lista di sanzioni.

accuse cinesi sul furto avvenuto nel 2020

Il Centro Nazionale per la Risposta ai Virus Informatici della Cina ha accusato gli Stati Uniti di aver rubato i Bitcoin detenuti da Chen già nel dicembre 2020 durante un attacco informatico al pool minerario LuBian. Questo attacco ha comportato la sottrazione di oltre il 90% delle risorse in Bitcoin gestite dal pool stesso.

dettagli sull’attacco e sulla gestione successiva

Dopo l’incidente, Chen e il suo gruppo hanno tentato ripetutamente nel corso degli anni successivi di recuperare le criptovalute rubate offrendo riscatti senza successo. I fondi sottratti sono rimasti inattivi per quasi quattro anni prima che venissero trasferiti nuovamente a nuovi indirizzi controllati dal governo americano.

risposta del gruppo su accuse e difese legali

Il gruppo Taizi ha rilasciato una dichiarazione ufficiale attraverso lo studio legale Boies Schiller Flexner LLP, negando qualsiasi coinvolgimento in attività illegali e definendo le accuse come infondate. Inoltre, si segnala che le origini dei Bitcoin sequestrati potrebbero essere collegate all’attacco del 2020 al pool LuBian.

  • Chen Zhiyue – Leader del gruppo Taizi
  • Boies Schiller Flexner LLP – Studio legale rappresentante del gruppo
  • LuBian – Pool minerario vittima dell’attacco informatico
  • Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti – Entità governativa coinvolta nell’operazione
  • Cina – Paese che accusa gli USA di hacking statale

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