Negli ultimi tempi, Google ha annunciato un cambiamento significativo riguardo alla sideloading delle applicazioni su Android. Nonostante le preoccupazioni iniziali, la società non intende eliminare completamente questa funzionalità, ma piuttosto apportare modifiche alle regole di verifica per consentire agli utenti avanzati di installare app da fonti esterne non verificate.
Perché Google modifica le regole sul sideloading?
Attualmente, il processo di sideloading è piuttosto semplice: basta scaricare l’APK e avviare l’installazione. In caso di blocco, appare un messaggio che indica la necessità di abilitare l’installazione da fonti sconosciute. Questo approccio, sebbene diretto, ha reso anche più facile per i malintenzionati diffondere malware attraverso app infette. Google sta cercando di combattere questo fenomeno.
Infatti, ci sono attori malevoli che ingannano gli utenti inducendoli a scaricare app compromesse sotto false pretese di sicurezza o verifica. Tali truffe sono particolarmente diffuse nel sud-est asiatico e si prevede che aumenteranno in frequenza.
Alcuni produttori cinesi hanno già implementato misure per complicare ulteriormente il processo di sideloading, come ad esempio obbligare a una pausa prima dell’installazione. Queste misure non si sono rivelate molto efficaci.
Con queste nuove regolamentazioni, Google mira a rendere più difficile il sideloading degli APK per contrastare tali truffe pur mantenendo la possibilità per gli utenti di accedere a applicazioni non disponibili nel Play Store. Esistono infatti diverse app utili che non possono essere trovate nella piattaforma ufficiale.
1/6 Keeping users safe on Android is our top priority. Today, we’re sharing an update on our new developer verification requirements – why they are critical to fighting modern scams, and how we’re adjusting our approach based on community feedback. 👇
— Sameer Samat (@ssamat) November 13, 2025








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