Negli ultimi anni, i tribunali americani hanno registrato un aumento significativo di avvocati che citano casi legali inesistenti generati dall’intelligenza artificiale (AI) nei documenti legali. Questa problematica è diventata sempre più allarmante, come evidenziato da un’analisi condotta da Ars Technica su 23 casi in cui avvocati sono stati sanzionati a causa di errori causati dall’AI. Le scuse presentate dai legali sono varie, ma nessuna è stata accettata dai giudici. Un database pubblico creato dal ricercatore legale Damien Charlotin ha riportato che fino a maggio 2025 sono stati registrati 120 casi in cui i tribunali hanno riscontrato citazioni false generate dall’AI.
scuse comuni degli avvocati
Dal 2023, una delle giustificazioni più frequenti è l’affermazione di non essere consapevoli dell’utilizzo dell’AI. Ad esempio, un avvocato californiano ha dichiarato di aver confuso Google AI Overviews con normali risultati di ricerca. Altri avvocati tendono a spostare la responsabilità sui loro collaboratori o clienti. In Texas, un caso ha visto il giudice chiedere al cliente di testimoniare poiché l’avvocato aveva rivelato che il cliente aveva avuto un ruolo significativo nella redazione dei documenti.
Altre giustificazioni
Un’altra scusa comune riguarda l’ignoranza sul fatto che i chatbot potessero generare contenuti errati. Un avvocato dell’Oklahoma ha ammesso di aver chiesto a ChatGPT di rendere il testo più persuasivo senza sapere che sarebbero state aggiunte nuove citazioni. Il tribunale ha scoperto che su 23 citazioni nel suo appello, ben 21 erano inventate.
problemi tecnici come scusa
Con l’introduzione delle linee guida sull’uso dell’AI nei tribunali, alcuni avvocati hanno iniziato a utilizzare problemi tecnici come giustificazione per le loro mancanze. Un avvocato di New York ha inizialmente riconosciuto l’utilizzo del Microsoft Copilot per poi affermare che il suo computer era stato compromesso da malware.
Casi particolari
- Damien Charlotin – Ricercatore legale
- Amir Mostafavi – Avvocato californiano
- Innocent Chinweze – Avvocato di New York
- James A. Johnson – Avvocato dell’Alabama
- William T. Panichi – Avvocato dell’Illinois
- Adam Hyman – Avvocato del Maryland
- James Martin Paul – Avvocato della Florida
aumento degli errori professionali
I dati mostrano un incremento degli errori tra i professionisti legali, inclusi gli assistenti legali e gli avvocati stessi. Nel 2023, sette dei dieci casi identificati come frutto di “hallucination” da parte dell’AI erano stati commessi da persone in rappresentanza personale.
dichiarazione dei giudici sulla responsabilità professionale
I giudici stanno esprimendo preoccupazione riguardo alla crescente dipendenza dagli strumenti AI e alla necessità per gli avvocati di rilevare eventuali citazioni false nei documenti presentati in aula.
sanzioni severe previste in futuro
I tribunali britannici hanno già messo in guardia contro le severe punizioni per coloro che non rispettano le norme relative all’uso dell’AI nelle pratiche legali; ciò sottolinea la crescente attenzione verso questa problematica anche al livello internazionale.













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