Nel contesto dell’evoluzione tecnologica, Apple ha recentemente annunciato importanti sviluppi riguardanti Siri. Dopo una presentazione controversa durante il WWDC 2024, in cui sono stati mostrati numerosi elementi concettuali, la questione dell’aggiornamento di Siri è tornata a essere centrale. La mancanza di funzionalità attese dagli utenti ha sollevato interrogativi e aspettative per il futuro.
Siri aggiornato in arrivo nel 2026
Il CEO di Apple ha confermato, in un’intervista a MSNBC, che un nuovo e potenziato Siri sarà disponibile nel 2026. Cook ha dichiarato che l’azienda sta facendo “buoni progressi” sul nuovo assistente vocale, ma rimane incerta la tempistica esatta del rilascio: se avverrà con iOS 27 o come parte di un aggiornamento iOS 26.
Inoltre, quando gli è stato chiesto riguardo all’integrazione di altri modelli di intelligenza artificiale con Siri, Cook ha affermato che ci sono piani per farlo nel tempo. Attualmente, l’unico modello non Apple integrato in iOS è ChatGPT di OpenAI. Ci sono state voci su una possibile collaborazione tra Apple e Google per portare l’integrazione di Gemini su iOS, ma finora non si sono concretizzate.
Apple deve migliorare nell’intelligenza artificiale
Sebbene ci siano aspettative su questo aggiornamento di Siri, permangono dubbi sulla sua efficacia reale. In passato, anche Siri aveva mostrato dimostrazioni promettenti che poi si erano rivelate insufficienti rispetto alle aspettative degli utenti, portando persino a cause legali per affermazioni fuorvianti.
Un ulteriore aspetto critico riguarda Apple Intelligence. Le prestazioni attuali lasciano molto a desiderare; difficilmente riesce a gestire compiti semplici figuriamoci quelli più complessi. Se questo è lo stato dell’arte delle iniziative AI in casa Apple, le prospettive non sembrano rosee.
Ci sono voci secondo cui Apple potrebbe considerare l’acquisizione della società Perplexity per rafforzare le proprie capacità nell’intelligenza artificiale. Sebbene non sia ancora avvenuto nulla in tal senso, sarebbe una mossa sensata dato che Apple dispone delle risorse necessarie ma fatica a competere con startup più piccole nel settore AI.















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