Serietà del leak di cellebrite: i telefoni pixel sono davvero vulnerabili agli attacchi?

Negli ultimi anni, i dispositivi smartphone hanno assunto un ruolo centrale nella vita quotidiana, custodendo una vasta gamma di dati personali e informazioni sensibili. Mentre la sicurezza di questi dispositivi è migliorata notevolmente nel tempo, permangono vulnerabilità che possono mettere a rischio le informazioni degli utenti. Un esempio emblematico è rappresentato dalla società Cellebrite, nota per sviluppare strumenti in grado di aiutare le forze dell’ordine ad accedere ai contenuti memorizzati nei telefoni.

vulnerabilità dei dispositivi Google Pixel rispetto a Cellebrite

Un recente leak ha rivelato che diversi modelli di Google Pixel sono suscettibili agli attacchi condotti tramite gli strumenti di Cellebrite. L’informazione proviene da un utente con il nome online di rogueFed, il quale ha partecipato silenziosamente a una sessione online di Cellebrite, catturando schermate che sono state successivamente condivise su un forum dedicato agli utenti di GrapheneOS. Questo sistema operativo si distingue per la sua attenzione alla privacy e alla sicurezza, non includendo nemmeno le app Google preinstallate.

I screenshot trapelati menzionano specificamente i modelli Pixel 6, Pixel 7, Pixel 8 e Pixel 9. Sebbene i nuovi modelli della serie Pixel 10 non siano stati inclusi nelle immagini, ciò non implica che siano completamente al sicuro. Le schermate mostrano tre condizioni del telefono: prima del primo sblocco (telefono riavviato e completamente bloccato), dopo il primo sblocco (dove alcuni dati diventano più accessibili) e quando il telefono è già sbloccato.

l’accesso ai dati da parte di Cellebrite

Secondo quanto emerso dal leak, lo strumento di Cellebrite può raccogliere dati da un dispositivo Google Pixel con software stock in tutte e tre le condizioni menzionate. Rimane intatta la protezione relativa al codice d’accesso del telefono e alla copia della SIM digitale, indicando che esistono ancora misure di sicurezza efficaci. È importante notare che l’efficacia dello strumento diminuisce se il software del dispositivo è adeguatamente protetto.

Per quanto riguarda i dispositivi equipaggiati con GrapheneOS, la situazione appare diversa. I dati indicano che i modelli più recenti dotati delle versioni aggiornate di GrapheneOS risultano significativamente più difficili da violare. I telefoni aggiornati dopo la fine del 2022 sembrano essere protetti sia in stato bloccato che sbloccato; anche se un dispositivo è aperto, lo strumento non riesce a estrarre dati memorizzati come farebbe normalmente, potendo controllare solamente ciò che è già visibile all’utente.

  • RogueFed
  • Cellebrite
  • Google Pixel 6
  • Google Pixel 7
  • Google Pixel 8
  • Google Pixel 9
  • GrapheneOS
  • Google Pixel 10

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