Apple paga 1,1 miliardi di dollari in dazi sotto le politiche commerciali di Trump

Apple ha recentemente mostrato abilità nel gestire le proprie relazioni politiche, riuscendo a mantenere una posizione favorevole nei confronti dell’amministrazione Trump. Nonostante ciò, l’azienda non è completamente esente dalle nuove tariffe e tasse che sono state annunciate. Durante l’ultima conferenza sui risultati finanziari, il CEO Tim Cook ha fornito dettagli significativi riguardo agli importi delle tariffe sostenute dalla società.

Quanto ha pagato Apple in tariffe?

Secondo quanto dichiarato da Cook, Apple ha dovuto affrontare un pagamento di $1,1 miliardi in tariffe nell’ultimo trimestre. Questo rappresenta un aumento di $300 milioni rispetto agli $800 milioni del trimestre precedente. Cook aveva già avvisato gli investitori riguardo a questo incremento, prevedendo che l’impatto delle tariffe sarebbe stato più evidente nel trimestre di settembre 2025.

Il motivo principale è legato al lancio dei nuovi iPhone in quel periodo, quando si prevede anche un aumento significativo nelle vendite. Le tariffe sono proporzionali alle importazioni: maggiore è la quantità importata, maggiori sono le tasse da versare. Pertanto, la cifra comunicata non sorprende affatto; Cook aveva stimato correttamente un costo intorno ai $1,1 miliardi.

Le aspettative per il futuro non sono incoraggianti. Secondo il CFO di Apple, Kevan Parekh, le tariffe previste per il trimestre di dicembre 2025 potrebbero raggiungere i $1,4 miliardi, portando il totale annuale a oltre $3 miliardi. A meno che non vengano negoziate migliori condizioni con l’amministrazione Trump da parte dei paesi interessati dalle tariffe, questa somma rappresenta un onere considerevole per Apple.

Cosa significa per i consumatori?

Le aziende tendono ad assorbire parzialmente i costi aggiuntivi per evitare di trasferirli completamente sui consumatori. Questa scelta è spesso motivata dalla sensibilità al prezzo: se i costi aumentano troppo, i clienti potrebbero ridurre gli acquisti. Pertanto, è vantaggioso per un’impresa accettare una lieve diminuzione dei profitti pur di mantenere stabile il volume delle vendite.

Considerando che $3 miliardi non rappresentano una somma trascurabile neppure per una realtà come Apple, c’è la possibilità che questi costi vengano eventualmente trasferiti ai clienti. All’inizio dell’anno scorso, la Bank of America aveva previsto un possibile aumento dei prezzi degli iPhone del 10% per fronteggiare queste spese tariffarie.

Sebbene Apple sia riuscita a mantenere relativamente stabili i prezzi dei suoi ultimi modelli di iPhone 17 – con qualche eccezione come l’aumento del prezzo dell’iPhone 17 Pro accompagnato da una maggiore capacità di memoria – rimane incerta la strategia futura relativa alla serie iPhone 18. Con tali prospettive economiche all’orizzonte, si consiglia ai consumatori di prepararsi a eventuali cambiamenti nei prezzi.

Continue reading

NEXT

Rimborso amazon: scoprire se hai diritto al risarcimento del caso FTC da 2,5 miliardi

Amazon ha raggiunto un accordo con l’ente regolatore statunitense per una liquidazione di 2,5 miliardi di dollari. Questo provvedimento è stato adottato a seguito delle accuse secondo cui l’azienda avrebbe ingannato i consumatori nell’iscrizione al servizio Prime e reso difficoltosa […]
PREVIOUS

Compensazione per chi ha guardato YouTube da giovane

La questione della privacy online, in particolare riguardante i minori, ha assunto un’importanza crescente negli ultimi anni. Un caso significativo è quello che ha coinvolto Google e YouTube, culminato in una class action nel 2019, risoltasi con un accordo di […]

Potrebbero interessarti

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I più popolari

Di tendenza

Per guestpost o linkbuilding scrivi a [email protected]