Negli ultimi anni, l’evoluzione dell’intelligenza artificiale ha raggiunto traguardi significativi. Dall’arrivo di ChatGPT sul mercato, che ha sorpreso per la sua capacità di interagire in linguaggio naturale, oggi l’AI è in grado di generare immagini e video con un realismo straordinario. In questo contesto, Netflix si prepara a sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa per arricchire la propria offerta.
Netflix e l’intelligenza artificiale generativa
Nella lettera agli azionisti relativa al terzo trimestre del 2025, Netflix ha dichiarato: “Stiamo utilizzando GenAI per migliorare ulteriormente l’esperienza degli utenti, affinando la qualità delle raccomandazioni e delle funzionalità di scoperta dei contenuti.” Un’applicazione concreta riguarda il motore di ricerca della piattaforma, che consente agli utenti di trovare programmi attraverso il linguaggio naturale.
Un esempio specifico fornito dall’azienda è l’utilizzo dell’AI nel film “Happy Gilmore 2” con Adam Sandler, dove questa tecnologia è stata impiegata per ringiovanire i personaggi durante una scena flashback.
Controversie sull’AI nel settore creativo
L’impiego dell’intelligenza artificiale nel campo creativo solleva numerose polemiche. Molti artisti temono che le loro professioni possano essere minacciate dall’adozione massiccia dell’AI da parte delle aziende per la creazione di immagini destinate a branding e marketing. Il CEO di Netflix, Ted Sarandos, considera l’AI generativa più come uno strumento che non un sostituto: “Serve un grande artista per creare qualcosa di eccezionale. L’AI può fornire strumenti migliori ai creativi per arricchire l’esperienza visiva dei nostri membri.”
Preoccupazioni sull’uso dell’AI
Oltre al rischio di sostituzione di alcuni ruoli creativi con intelligenza artificiale, sorgono altre preoccupazioni relative all’utilizzo dell’AI stessa. Per diventare più intelligenti o utili, queste tecnologie necessitano di formazione basata su dati prelevati dal web.
Numerosi procedimenti legali sono stati avviati contro le aziende AI negli ultimi anni. Editor, artisti e fotografi hanno scoperto che le loro opere vengono utilizzate senza autorizzazione per addestrare i sistemi AI. Di conseguenza, i posti lavoro persi a causa dell’introduzione dell’AI si fondano sulle creazioni originali degli autori stessi.
- Ted Sarandos – CEO Netflix
- Adam Sandler – Attore in Happy Gilmore 2
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