La scelta di un piano di abbonamento per il servizio di streaming musicale Spotify può rivelarsi complessa, soprattutto quando si confrontano le opzioni gratuite e premium. Molti utenti, alla ricerca di risparmiare, decidono di passare al piano gratuito, ma spesso si trovano a dover affrontare limitazioni che possono influenzare l’esperienza d’uso. Di seguito sono analizzate le principali differenze tra i due piani e le problematiche riscontrate nell’utilizzo della versione gratuita.
differenze tra il piano gratuito e il piano premium di Spotify
Il piano gratuito di Spotify presenta diverse restrizioni rispetto alla versione premium. La più evidente è la presenza di annunci pubblicitari durante la riproduzione dei brani. Ci sono altre limitazioni significative:
- Impossibilità di scaricare brani per l’ascolto offline.
- Assenza della possibilità di personalizzare la qualità audio.
- Riproduzione automatica in modalità shuffle sull’app mobile.
- Numero limitato di salti tra i brani.
In precedenza, non era possibile selezionare canzoni specifiche da una playlist; recentemente, Spotify ha introdotto questa funzionalità, consentendo agli utenti di scegliere i brani desiderati.
shuffle forzato: la principale fonte di frustrazione nel piano gratuito
L’elemento più frustrante del piano gratuito è risultato essere lo shuffle automatico. Questo impedisce agli utenti di ascoltare i brani nell’ordine desiderato, creando disagi specialmente con album concettuali dove ogni traccia segue una narrazione precisa. Questo aspetto ha portato a una diminuzione dell’utilizzo dell’applicazione nel tempo.
Sebbene gli annunci pubblicitari siano presenti circa ogni 10-15 minuti, si è notato che non risultano così invadenti come inizialmente temuto. La vera problematica risiede nella riproduzione casuale delle canzoni, che limita notevolmente l’esperienza d’ascolto.
confronto con YouTube Music: quale servizio offre un’esperienza migliore?
Dopo aver provato YouTube Music come alternativa a Spotify, sono emerse chiare differenze tra i due servizi. Sebbene YouTube Music permetta una riproduzione in ordine dei brani nella sua versione gratuita, presenta altre problematiche significative:
- Mancanza della riproduzione in background sull’app mobile.
- Aumento significativo della frequenza degli annunci pubblicitari prima dell’inizio dei brani.
- Nessuna opzione per passare alla modalità audio-only.
I limiti del piano gratuito su YouTube Music hanno reso preferibile continuare ad utilizzare Spotify nonostante le sue restrizioni. Nonostante il fastidio causato dall’impossibilità di scegliere l’ordine delle canzoni nel piano gratuito, le difficoltà incontrate con YouTube Music si sono rivelate ben più gravose e invasive per l’utente medio.
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