Il fenomeno di addormentarsi davanti alla televisione è un’esperienza comune per molti. Recentemente, Google TV ha mostrato l’intenzione di introdurre una funzionalità innovativa che potrebbe monitorare l’attività degli utenti durante la visione dei contenuti.
Google TV verifica se si sta ancora guardando
Secondo un’analisi condotta da Android Authority su una versione recente dell’app Google TV, sono emerse alcune stringhe indicative di nuove funzionalità in fase di sviluppo. Tra queste, vi è la possibilità che Google introduca un sistema per verificare se gli utenti stanno ancora seguendo i programmi trasmessi.
Questa funzione sembra basarsi sull’attività del telecomando. Una delle frasi individuate recita: “Solo un controllo. Questo canale smetterà di riprodurre perché non hai utilizzato il telecomando da un po’”. Ulteriori messaggi includono “Stai ancora guardando?” e “Continua a guardare”. La logica suggerisce che se non viene registrata alcuna interazione con il telecomando per un certo periodo, Google TV presumerà che l’utente non stia più guardando.
Non è chiaro quale sia il limite temporale stabilito. Ad esempio, nel caso in cui si stia seguendo intensamente un film della durata superiore alle due ore, ci si potrebbe chiedere se questa esperienza verrà interrotta. Inoltre, come osservato da Android Authority, la formulazione fa riferimento specificamente a “questo canale”, suscitando interrogativi sulla possibile applicazione della funzione a tutti i contenuti video.
Funzionalità non nuova e non esclusiva
È importante notare che questa tipologia di funzione di “controllo del sonno” non rappresenta una novità né è esclusiva di Google TV. Altre piattaforme come Netflix già implementano meccanismi simili; ad esempio, Netflix mostra avvisi dopo 90 minuti di visione continua o dopo tre episodi consecutivi senza interazioni con il lettore video.
La prospettiva dell’introduzione di questa funzionalità su Google TV è interessante e suscita curiosità riguardo ai tempi di attuazione. Sebbene al momento le tempistiche siano incerte, appare evidente che Google stia lavorando attivamente su questo aspetto.
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