Corte suprema respinge sospensione di google e costringe a cambiare i pagamenti del play store

La controversia legale riguardante il Google Play Store ha raggiunto una fase cruciale. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha recentemente respinto la richiesta di Google per una sospensione parziale dell’ingiunzione antitrust vinta da Epic Games. Questa decisione segna l’inizio di un countdown: a partire dal 22 ottobre, Google sarà obbligata ad attuare le modifiche imposte dal tribunale all’ecosistema delle app Android.

Il rifiuto della Corte Suprema conferma la vittoria ottenuta da Epic Games durante il processo antitrust del 2023, che ha stabilito come Google abbia illegalmente monopolizzato il mercato delle app Android. Nonostante i tentativi di appello da parte di Google, l’azienda non dispone più della protezione legale necessaria per ritardare le modifiche iniziali stabilite dal giudice del tribunale distrettuale.

Google: ingiunzione respinta e obbligo di apertura ai pagamenti

Le modifiche previste per il 22 ottobre si concentrano principalmente sulla rottura del monopolio di Google nel processamento dei pagamenti. Dopo questa data, Google dovrà eseguire alcune azioni fondamentali:

  • Consentire pagamenti esterni: Non sarà più possibile costringere gli sviluppatori a utilizzare il sistema di fatturazione di Google Play per gli acquisti in-app.
  • Collegamenti esterni: Gli sviluppatori potranno ora indirizzare direttamente gli utenti verso metodi di pagamento esterni, eludendo così le commissioni standard imposte da Google.
  • Libertà sui prezzi: Gli sviluppatori avranno la facoltà di stabilire autonomamente i prezzi per beni e servizi digitali senza interferenze.
  • Sospendere accordi di esclusività: Google dovrà interrompere l’offerta di incentivi ai produttori telefonici e agli sviluppatori in cambio dell’esclusività o della pre-installazione sul Play Store.

Tim Sweeney, CEO di Epic Games, ha accolto con entusiasmo la decisione, affermando che gli sviluppatori saranno finalmente “legalmente autorizzati a indirizzare gli utenti statunitensi del Google Play verso pagamenti esterni senza commissioni e ostacoli”. Questo cambiamento rappresenta una significativa vittoria finanziaria per gli sviluppatori, potenzialmente consentendo loro un risparmio notevole rispetto alla “tassa” imposta da Google.

Delusione in casa Google e preoccupazioni sulla sicurezza

Google ha riconosciuto la sentenza affermando che rispetterà i suoi obblighi legali; Si è dichiarata “delusa” dal fatto che l’ordine non sia stato sospeso. L’azienda continua a sostenere che tali cambiamenti—soprattutto l’introduzione dei metodi alternativi di pagamento—mettono a rischio la sicurezza della propria piattaforma. Inoltre, sostiene che queste modifiche potrebbero rendere gli utenti più vulnerabili ad attacchi malevoli.

L’azienda prevede di presentare un ricorso completo alla Corte Suprema entro la fine del mese; Tale azione avverrà dopo la scadenza per conformarsi alle nuove disposizioni fissata al 22 ottobre.

Mentre le immediate modifiche riguardano i pagamenti e le modalità operative, la riforma strutturale più significativa è pianificata per metà 2026. In quel momento, Google dovrà permettere agli utenti di scaricare negozi di app terzi direttamente attraverso il proprio store. Dovrà anche condividere il proprio catalogo applicativo con i concorrenti. Per ora, però, tutte le attenzioni sono concentrate sulla scadenza del 22 ottobre. Sviluppatori e utenti si preparano alla ristrutturazione più importante del mercato delle app Android dalla sua creazione.

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