Apple ritira iceblock dopo pressione del doj, scoppia la rabbia degli sviluppatori

ICEBlock, un’applicazione molto conosciuta lanciata su iOS all’inizio di quest’anno, è stata recentemente rimossa da Apple dall’App Store, rendendola inaccessibile agli utenti dei dispositivi Apple. Questa decisione è stata presa in risposta a una richiesta del Procuratore Generale degli Stati Uniti, Pamela Bondi, che ha agito sotto pressione dal Dipartimento di Giustizia per eliminare l’app a causa dell’aumento delle tensioni nei confronti degli agenti ICE.

L’app ICEBlock aveva attirato immediatamente l’attenzione al momento del suo lancio grazie alle sue funzionalità. Essa consentiva agli utenti di dispositivi iOS di segnalare informazioni e avvistamenti di agenti ICE nella loro area locale. Gli utenti potevano non solo indicare dove gli agenti erano stati visti l’ultima volta, ma anche fornire dettagli sugli abiti indossati. L’intento principale dell’app era quello di permettere ai cittadini di evitare queste aree. Considerando la posizione dell’Amministrazione Trump sull’immigrazione e le sue spesso criticate tattiche aggressive per la detenzione delle persone, il successo dell’app non sorprende.

Anche se Apple ha rimosso l’app ICEBlock, gli sviluppatori affermano che combatteranno

Le motivazioni addotte da Apple per la rimozione dell’app sembrano derivare da contatti con le forze dell’ordine, che hanno espresso preoccupazioni riguardo ai rischi per la sicurezza associati all’utilizzo dell’app stessa. Di conseguenza, Apple ha deciso di procedere alla sua eliminazione. Secondo quanto riportato da TechCrunch, la compagnia ha anche rimosso app simili dall’App Store.

Gli sviluppatori di ICEBlock hanno dichiarato l’intenzione di opporsi a questa decisione. Come riportato da 404 Media, Joshua Aaron, creatore di ICEBlock, ha espresso grande disappunto nei confronti della scelta di Apple e ha affermato che “capitolare a un regime autoritario non è mai una mossa giusta”. Ha inoltre sottolineato come ICEBlock non sia diverso dalle applicazioni mappe che consentono agli utenti di segnalare trappole per velocità.

Dall’altra parte della questione si trova Pamela Bondi. In una dichiarazione ufficiale, Bondi sostiene che ICEBlock e altre app simili sono progettate per mettere a rischio gli agenti mentre svolgono il loro lavoro. Inoltre, ha accennato al fatto che il Dipartimento della Giustizia stava esaminando lo sviluppatore dell’app. Le affermazioni sui rischi avanzate da Bondi potrebbero essere collegate parzialmente al recente scontro avvenuto presso un centro di detenzione ICE a Dallas, in Texas.

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